Le IOF demoliscono le case dei due autori dell’operazione Ariel

Salfit-Quds Press. Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno fatto saltare in aria due case appartenenti agli autori dell’operazione “insediamento di Ariel”, eseguita alla fine dello scorso aprile, che ha portato all’uccisione di una guardia.

Le autorità di occupazione hanno accusato i due prigionieri, Youssef Assi, 20 anni, e Yehia Marei, 19 anni, entrambi di Qarawat Bani Hassan, nel governatorato di Salfit, nel nord della Cisgiordania, di aver compiuto l’operazione.

Testimoni hanno riferito a Quds Press: “I veicoli militari israeliani hanno preso d’assalto la città a mezzanotte e hanno chiuso tutte le strade principali e secondarie che conducevano ad essa, e cecchini sono stati schierati sui tetti di edifici alti”.
I testimoni hanno aggiunto che “decine di giovani palestinesi hanno affrontato le forze di occupazione, lanciato pietre e incendiato pneumatici, mentre i soldati israeliani hanno sparato contro di loro proiettili, bombe a gas e bombe sonore”.

Le Brigate Izz al-Din al-Qassam, l’ala militare del Movimento di resistenza islamica “Hamas”, avevano rivendicato l’operazione, che, secondo loro “rientra in una serie di risposte alla profanazione e all’aggressione della moschea di al-Aqsa”.
L’esercito di occupazione punisce le famiglie degli autori delle operazioni di guerriglia demolendo le loro case, nell’ambito della cosiddetta “politica delle punizioni collettive”.