Le IOF effettuano scavi a Jenin per stringere l’assedio e impedire il ritorno degli sfollati

Jenin – PIC. L’esercito di occupazione israeliano ha continuato la sua aggressione a Jenin, in Cisgiordania, per il 37° giorno consecutivo, mercoledì, in concomitanza con i profondi scavi nelle strade che portano al campo profughi di Jenin, per stringere l’assedio e impedire il ritorno degli sfollati.

Fonti locali hanno dichiarato che le Forze di occupazione israeliane (IOF) hanno iniziato mercoledì a scavare a più di tre metri di profondità in diverse località all’interno del campo di Jenin, oltre a intensificare le misure di sicurezza per stringere l’assedio al campo e impedire il ritorno degli sfollati.

Il quotidiano Al-Arabi ha citato le fonti affermando che le IOF stanno riempiendo le buche stradali con cemento armato e posizionando generatori elettrici accanto ad esse, in una mossa che solleva molti interrogativi.

Le IOF hanno piantato fili spinati in alcune aree che circondano il campo, nel chiaro tentativo di stringere l’assedio e impedire agli sfollati di tornare alle loro case, ha aggiunto.

Tali misure rientrano nella politica sistematica israeliana di trasformare i campi palestinesi in aree inabitabili, creando un ambiente non sicuro, con l’obiettivo di costringere i residenti ad andarsene.

Il giornale ha sottolineato che queste mosse sono arrivate dopo le dichiarazioni del ministro della Guerra israeliano Yisrael Katz, che ha confermato l’intenzione dell’esercito di occupazione israeliano di rimanere nei campi per molto tempo e di impedire agli sfollati di farvi ritorno, il che indica un piano più ampio per l’attuazione di un processo di sfollamento graduale.