
Tulkarm. Domenica, l’esercito di occupazione israeliano ha bruciato case residenziali nel campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarm. Le fiamme sono state viste salire dagli edifici, mentre l’esercito di occupazione ha continuato la sua aggressione contro la città di Tulkarem e i suoi campi per il 35° giorno consecutivo.
Fonti locali hanno riferito che le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno bruciato le case nel quartiere di al-Manshiya del campo di Nur Shams, poche ore dopo aver demolito circa 30 unità abitative nell’ambito delle operazioni di demolizione in corso nel nord della Cisgiordania, dopo aver costretto per giorni i residenti a sfollare.
Lunedì, l’occupazione israeliana ha continuato la sua vasta aggressione contro la città di Tulkarm e il suo campo per il 36° giorno consecutivo, e contro il campo di Nur Shams per il 23° giorno, intensificando le incursioni, le irruzioni nelle case e lo sfollamento forzato dei residenti, tra la distruzione e l’incendio di diverse abitazioni.
Fonti locali hanno sottolineato che le IOF hanno inviato rinforzi militari in città e nei campi di Tulkarm e Nur Shams, pattugliando le strade, tra un pesante fuoco. I soldati si sono posizionati lungo la strada di Nablus che collega i campi, dove continuano a confiscare edifici residenziali per trasformarli in caserme militari.
Testimoni hanno riferito che le IOF hanno vandalizzato e distrutto il contenuto dell’edificio al-Amar, in via Nablus, dopo aver preso possesso dei locali e aver costretto gli occupanti ad andarsene, gettando i loro effetti personali dalle finestre.
Le IOF continuano a imporre un assedio serrato ai campi di Tulkarem e Nur Shams, impedendo l’ingresso o l’uscita e dispiegando pattuglie a piedi intorno e all’interno dei quartieri accompagnate da cani poliziotto, mentre fanno irruzione e vandalizzano le case e sottopongono a interrogatorio i residenti rimasti all’interno.
Hanno costretto i residenti del quartiere di Wadi al-Qalansuwa a evacuare le loro case con la forza dopo aver fatto irruzione nell’area, sabato, sparando bombe sonore contro di loro e usando alcuni di essi come scudi umani. I residenti hanno riferito che le IOF hanno dato a sette famiglie del quartiere fino alle 8 di domenica mattina per lasciare le loro case.
In precedenza, le forze di occupazione hanno fatto irruzione nelle case del quartiere di Jabal al-Nasr, sfollando con la forza i residenti e dando loro solo pochi minuti per andarsene, in concomitanza con il lancio di munizioni letali e bombe sonore per intimidirli e terrorizzarli.
Nel campo di Tulkarm, le forze di occupazione hanno fatto irruzione nelle case e nei negozi vuoti lungo strada al-Wakalah dopo aver sfondato e fatto saltare in aria le porte, mentre hanno sparato munizioni letali contro le case nelle aree vicine ai quartieri di al-Matar e al-Hadaida per terrorizzare i residenti rimasti dentro.
Dal primo giorno dell’aggressione delle IOF, si è verificato un significativo sfollamento tra i residenti dei campi di Tulkarm e Nur Shams, tra cui donne, bambini, anziani e malati, con più di 16 mila dislocati che hanno cercato rifugio in centri e case di parenti nella città di Tulkarm e nei suoi sobborghi.
Le forze di occupazione hanno preso di mira direttamente le infrastrutture della città e dei campi, distruggendo strade, acqua, elettricità, fognature e reti di comunicazione, rendendo la vita quotidiana sempre più difficile.
(Fonti: PIC, Quds News, PressTV, Wafa).