Le IOF reprimono manifestazioni palestinesi in Cisgiordania

Ramallah – PIC. Venerdì pomeriggio sono scoppiati scontri (*) violenti in Cisgiordania, dopo che le forze d’occupazione israeliane (IOF) hanno represso le proteste contro le colonie.

Nel distretto di Nablus sono scoppiati scontri durante le manifestazioni settimanali contro le colonie nelle cittadine di Beita e Beit Dajan.

Gli scontri sono scoppiati vicino all’area di Jabal Subaih, nella cittadina di Beita, a sud di Nablus, tra bombe lacrimogene e proiettili di metallo rivestiti di gomma sparati dalle IOF.

Scontri simili sono stati segnalati a Beit Dajan, con un numero crescente di truppe israeliane dispiegate nella cittadina. I soldati delle IOF hanno sparato intensamente lacrimogeni e bombe stordenti.

Un giovane palestinese è stato ferito quando coloni hanno preso a sassate la sua auto, vicino al checkpoint di Beit Furik, ad est di Nablus.

A Qalqilia sono scoppiati scontri nella cittadina di Kafr Qaddoum, dove sei persone sono state ferite con proiettili rivestiti di gomma, mentre decine di altri cittadini hanno ricevuto i primi soccorsi dopo aver inalato gas lacrimogeni.

A Hebron/al-Khalil, diversi palestinesi hanno sofferto gli effetti dei gas lacrimogeni lanciati dalle IOF per disperdere i manifestanti nell’area di Bab al-Zawiya.

Ogni venerdì, i palestinesi organizzano manifestazioni in tutta la Cisgiordania per protestare contro la politica israeliana di costruzione di colonie per soli ebrei su terre palestinesi rubate.

Secondo le stime, circa 640 mila ebrei vivono attualmente in 196 colonie e più di 200 avamposti in tutta la Cisgiordania occupata.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.