
Tulkarm. Domenica, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro aggressione contro la città di Tulkarm e il suo campo profughi per l’84° giorno consecutivo, e per il 71° giorno contro il campo di Nur Shams, in un’avanzata militare che ha portato ad attacchi, aggressioni, evacuazioni e sfollamenti forzati.
Secondo il comitato media di Tulkarm, le IOF hanno costretto circa 10 famiglie della zona di Jabal al-Nasr, nel campo di Nur Shams, a evacuare con la forza le case e hanno minacciato altre famiglie di dislocamento. Il campo è teatro di pesanti scontri a fuoco, dell’assalto a decine di case e della vandalizzazione di diversi veicoli.
In un comunicato stampa di domenica, il comitato ha affermato che una massiccia esplosione si è verificata al mattino presto nel campo di Tulkarem, seguita da dense colonne di fumo, nel mezzo di un assedio imposto dalle IOF al campo, che si è quasi svuotato dei residenti costretti a lasciare le proprie case.
Il comitato ha osservato che le ruspe delle IOF hanno effettuato operazioni di scavo sulle strade completamente distrutte all’interno del campo e ne hanno bloccato l’ingresso occidentale con cumuli di terra. Nel frattempo, i soldati sono schierati in diversi quartieri del campo, sequestrando abitazioni e chiudendo molti ingressi con filo spinato.
Ha aggiunto che le forze di occupazione hanno intensificato la loro presenza nella città di Tulkarm, lanciando bombe assordanti contro veicoli e civili. Hanno inseguito alcuni giovani nei pressi di piazza Jamal Abdel Nasser e ne hanno arrestato uno. Le forze hanno anche fatto irruzione in diversi esercizi commerciali, sottoponendo i presenti a interrogatori nel quartiere orientale della città.
Le incursioni si sono estese anche al sobborgo di Dhinnaba e al quartiere di Salam, nella parte orientale della città, dove l’esercito di occupazione ha assaltato diverse abitazioni e condotto perquisizioni e interrogatori su larga scala. Allo stesso tempo, le IOF continuano a sequestrare abitazioni ed edifici residenziali in via Nablus e nell’adiacente quartiere settentrionale, trasformandoli in caserme dopo aver costretto i residenti a evacuare con la forza.
Le continue aggressioni e l’escalation delle IOF nella città di Tulkarm e nei suoi campi hanno portato al martirio di 13 cittadini, tra cui un bambino e due donne – una delle quali all’ottavo mese di gravidanza – oltre al ferimento e all’arresto di decine di persone. Più di 4 mila famiglie sono state sfollate dai campi di Tulkarm e Nur Shams, insieme a centinaia di residenti del quartiere settentrionale della città, dopo che le loro case sono state sequestrate e alcune trasformate in postazioni militari.
L’aggressione ha causato massiccia devastazione di infrastrutture, case, negozi e veicoli, che sono stati completamente o parzialmente distrutti, incendiati, vandalizzati, saccheggiati e rubati. Un totale di 396 case sono state completamente distrutte e 2.573 parzialmente danneggiate nei campi di Tulkarm e Nur Shams. Anche gli ingressi e i vicoli sono stati bloccati con cumuli di terra.
(Fonti: PIC e Quds News).