Tubas. Mercoledì, tre combattenti della resistenza palestinese sono stati uccisi durante uno scontro nel campo profughi di al-Fari’ah, nel sud di Tubas, nel nord della Cisgiordania.
L’Autorità generale per gli affari civili (affiliata all’ANP) ha reso noto oggi, giovedì, in una breve dichiarazione, di aver informato il ministero della Salute del martirio dei tre giovani avvenuto ieri sera, mercoledì.
Ha sottolineato che i martiri sono: Youssef Ibrahim Abdullah Asmar (35 anni), Muhammad Ahmed Mustafa Khalil (19 anni) e Youssef Hassan Mahmoud Tayeh (36 anni).
Le IOF hanno circondato la casa di Yousef al-Tayeh e si sono scontrate con i combattenti della resistenza al suo interno.
Hanno attaccato la casa con proiettili e ucciso i combattenti che si trovavano all’interno prima di sequestrarne i corpi nei loro veicoli e lasciare la zona.
I combattenti della resistenza nel campo hanno fatto detonare ordigni esplosivi sui veicoli delle IOF e si sono scontrati con i soldati.
Le Brigate dei martiri di Al-Aqsa hanno affermato che i loro combattenti hanno affrontato le forze israeliane nel campo di Fari’ah, in particolare vicino alla casa assediata.
Da parte sua, il movimento di Hamas ha pianto i tre martiri di Tubas, affermando che sono morti durante gli scontri con le forze israeliane e dopo essersi rifiutati di arrendersi.
Hamas ha sottolineato che l’assassinio da parte di Israele di combattenti della resistenza in Cisgiordania “non fa altro che aumentare la determinazione del popolo palestinese a sostenere il percorso di lotta e resistenza fino alla liberazione della nostra terra dall’occupazione”.
Hamas ha condannato le forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese per la loro persistenza nella cooperazione in materia di sicurezza con l’occupazione israeliana, accusandole di aver arrestato diversi combattenti della resistenza a Tubas e di averne aggredito uno di recente.
L’aggressione dell’occupazione continua nella città di Jenin per il 28° giorno consecutivo, mentre prosegue l’assedio serrato del campo di Tulkarm per il 24° giorno, nel contesto di un’aggressione senza precedenti nelle aree della Cisgiordania settentrionale. Ciò ha causato un disastro umanitario senza precedenti e ha costretto molti residenti a lasciare le loro case con la forza.
(Fonti: PIC, Wafa e Quds Press).