Gerusalemme – Infopal
Le Nazioni Unite hanno denuniciato l’installazione in Cisgiordania di oltre 600 check-point e barriere che impediscono il libero transito dei palestinesi.
In un rapporto, lufficio coordinamento degli affari umani delle Nazioni Unite nei territori palestinesi occupati ha confermato che tra il 4 settembre 2007 e il 29 aprile 2008 sono stati installati 41 nuovi check-point. Il numero attuale sale così a 607 posti di blocco contro i 566 precedenti. Sono stati aggiunti 144 nuovi posti di blocco e tolti 103.
Nella relazione dell’11 aprile, l’Ufficio aveva informato che Israele aveva soppresso 44 ostacoli sui 61 che aveva promesso di annullare per migliorare le condizioni di movimento dei palestinesi, ma si tratta di barriere di scarsa importanza.
All’inizio di aprile, Israele aveva accettato di eliminare dei posti di blocco in occasione della visita della Segretario di Stato Usa Condoleeza Rice che aveva propagandato questa decisione come un "inizio molto posititvo".
Tuttavia, Israele gioca con i check-point: da una parte li toglie, dallaltra ne costruisce di nuovi.
Questi blocchi influenzano negativamente la vita quotidiana dei palestinesi, rappresentano punti di attrito giornaliero con lesercito israeliano e ostacolano lo sviluppo economico in Cisgiordania.
In un report pubblicato in aprile, la Banca Mondiale ha dichiarato che, nonostante le promesse di aiuti internazionali, la crescita economica nei territori palestinesi nellanno 2008 sarà pari a zero a causa degli ostacoli imposti da Israele.