Le Nazioni Unite rinnovano il rifiuto di evacuare i palestinesi da Sheikh Jarrah

Gerusalemme/al-Quds-Quds Press. Lunedì sera, le Nazioni Unite hanno rinnovato il loro rifiuto di evacuare i palestinesi dalle loro case nei Territori occupati.

E’ quanto ha affermaro Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’ONU, durante una conferenza stampa sul rinvio, da parte della Corte Suprema israeliana, della sentenza relativa a una petizione presentata da famiglie palestinesi contro la decisione di sfrattarli dalle loro case nel quartiere di Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme occupata.

Dujarric ha dichiarato: “Stiamo aspettando la decisione della corte, che sarà emessa alla fine di questa settimana, ma la nostra posizione è chiara: il diritto internazionale non consente insediamenti e l’evacuazione dei palestinesi dalle loro case”.

La Corte Suprema israeliana ha rinviato la sua sentenza su una petizione presentata da famiglie palestinesi contro la decisione di sfrattarle dalle loro case nel quartiere di Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme occupata.

“La corte ha ascoltato le richieste delle parti e non ha preso alcuna decisione. Ha detto che verrà emessa una sentenza, ma sembra che ci sarà un’altra sessione per esaminare il caso”, ha dichiarato l’avvocato Sami Irsheid, legale delle famiglie, ai giornalisti dopo l’udienza in Tribunale.

Irsheid ha aggiunto di aver informato la corte che “le persone del quartiere di Sheikh Jarrah sono proprietarie del terreno e sono registrate lì, ma si sono verificati problemi burocratici che saranno presto risolti e le case saranno registrate a loro nome”.

Nessuna data è stata ancora fissata per l’emissione di una sentenza sul caso.

Il tribunale si è riunito oggi, martedì, per esaminare la petizione di quattro famiglie palestinesi, contro la decisione di sfrattarle dalle loro case nel quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme est.

La Radio Ebraica ha affermato che i giudici del tribunale hanno suggerito che i palestinesi riconoscano la proprietà del terreno su cui sono costruite le case, in cambio del loro riconoscimento, da parte del tribunale, come inquilini protetti, con il pagamento di affitti simbolici, ma ciò è stato rifiutato dalle famiglie con i loro legali.

Molti paesi hanno invitato l’occupazione israeliana a riconsiderare le decisioni di sgombero.

Ventisette famiglie palestinesi risiedono nelle loro case dal 1956 in base a un accordo con il governo giordano dell’epoca e l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi “UNRWA”.

I gruppi di coloni affermano che le case sono state costruite su un terreno di proprietà di ebrei, prima del 1948, cosa che i palestinesi negano.