Le rappresaglie israeliane contro lo sciopero della fame dei prigionieri: tagliata l’acqua alla famiglia di Al-‘Eisawi

Gulf News -Ramallah. Israele ha tagliato il rifornimento di acqua all’abitazione del prigioniero palestinese Samer Al-‘Eisawi, per punire la sua famiglia per il suo prolungato sciopero della fame.

Al-‘Eisawi è a digiuno da 161 giorni e Israele ha deciso di punire la famiglia per l’ostinazione del prigioniero. Israele afferma che il padre di Samer, Tareq, non ha pagato le bollette, ma la famiglia Al-‘Eisawi nega e afferma che si tratta di chiare tattiche di pressione per punirla. “Non abbiamo mai ricevuto lettere di avvertimento o documenti ufficiali dalla compagnia idrica che ci informavano su debiti in corso”, ha dichiarato Shireen, la sorella di Samer, a Gulf News.

“Israele non è stata in grado di fare pressioni su Samer affinché ponesse fine al suo digiuno, così ora prende di mira la sua famiglia”, ha affermato.

All’inizio della settimana, i bulldozer israeliani hanno distrutto la casa del fratello di Samer, all’alba, senza dare alla famiglia alcuna possibilità di fare appello in Tribunale per sospendere o ritardare la demolizione.

Nel frattempo, i servizi carcerari israeliani hanno trasferito il fratello di Samir, Medhat, anche lui detenuto, dalla prigione di Jalboe all’isolamento a Hadareem, e hanno impedito le visite dei familiari, compresa quella di sua figlia di due mesi, Laila, nata mentre il padre era dietro le sbarre.