PressTv. Le sanzioni americane colpiscono 6 milioni di iraniani.
Le sanzioni ordinate dagli Usa contro la Repubblica islamica, che direttamente e dolorosamente prendono di mira la popolazione, hanno creato una situazione inammissibile per chi dipende molto dalle medicine, colpite anch’esse negativamente da tali selvagge sanzioni.
L’Occidente è consapevole degli effetti devastanti e disumani di queste sanzioni sui malati. Il 4 settembre, il Washington Post ha pubblicato un articolo intitolato “In Iran, le sanzioni fanno strage sui malati”, che spiega in dettaglio come la carenza di droga riguardi in particolar modo “i malati di cancro e quelli in trattamento per patologie complesse come l’emofilia, la sclerosi multipla e la talassemia, nonché i pazienti in attesa di trapianto e quelli in dialisi”.
Fatemeh Hashemi, responsabile dell’Istituto Carità dell’Iran per le patologie speciali, esprime preoccupazione riguardo i 6 milioni di pazienti che soffrono di malattie speciali e le loro famiglie che sono alle prese con i problemi derivanti da ciò. Infatti, le sanzioni ordinate dagli Usa stanno esigendo il pagamento del loro pedaggio mortale sui pazienti terminali in difficoltà.
“Sentiamo la mancanza soprattutto delle medicine per il cancro e per la sclerosi multipla. Naturalmente, anche i pazienti talassemici e in dialisi sono vittime di tali difficoltà. Tutti questi problemi derivano dalle sanzioni che gli Stati Uniti hanno imposto al settore bancario e dalle difficoltà di trasferimento della valuta estera”, ha dichiarato Hashemi.
La domanda è dolorosa: è l’Occidente che sta godendo di un piacere sadico nel provocare morti tipiche di un genocidio o ingenuamente crede che si stiano raggiungendo i suoi obiettivi diabolici nei paesi musulmani?
Amaramente esasperato dal fatto che un gran numero di pazienti sono in punto di morte a causa delle sanzioni americane, due mesi fa Fatemeh Hashemi ha scritto una lettera al segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon. Nella lettera inviata dal ministero degli Esteri iraniano si legge: “Anche se la sanità non è inclusa nella lista delle sanzioni, tuttavia, gli strascichi di queste, l’impossibilità di trasferimento di denaro attraverso le banche e l’atmosfera spaventosa che si è venuta a creare, hanno proiettato la loro ombra ingombrante sulla medicina e sulla sanità in Iran, colpendo in particolar modo l’importazione di medicinali nel paese. In quanto capo di un istituto che ha a che fare con la vita di 6 milioni di pazienti, con la presente imploro di esercitare tutti i vostri sforzi per far vincere i diritti umani, annullare le sanzioni, che sono di natura politica, e dimostrare il danno imperdonabile che stanno subendo i pazienti in Iran”.
Molti dei pazienti affetti da talassemia in Iran rischiano la vita a causa della scarsezza di desferrioxamina o Desferal, un farmaco che aiuta a mantenere il ferro nel sangue a livelli di sicurezza. I pazienti talassemici devono continuare ad effettuare le trasfusioni di sangue, che apportano una quantità supplementare di ferro nel corpo. Quando le trasfusioni di sangue sono regolari, il ferro si raccoglie nel corpo e viene accumulato da alcuni organi come il fegato, il cuore e le ghiandole endocrine. Funzionando come un corpo estraneo, però, alla fine il ferro danneggia gli organi. Uno dei farmaci principali che aiuta a mantenere il ferro nel sangue a un livello di sicurezza è appunto la deferoxamina o ‘Desferal’.
In un recente discorso, il leader della Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei ha denunciato l’illogicità delle sanzioni occidentali come ‘barbare’ e le ha descritte come una vera e propria guerra nei confronti di una nazione.
“L’Occidente è furioso e ha usato il programma nucleare iraniano come pretesto [per imporre sanzioni]. L’Occidente sostiene che toglierà le sanzioni se l’Iran farà marcia indietro sul suo diritto all’energia nucleare. È una menzogna. Per dispetto e per vendetta, si è deciso di imporre sanzioni illogiche contro l’Iran”.
Come dice il leader, il programma di energia nucleare è solo una scusa per l’Occidente.
Per essere precisi, l’Occidente è consapevole del fatto che l’Iran non ha mai cercato un programma nucleare né abbia mai desiderato realizzarlo. Tuttavia, sembra incapace di trovare una scusa migliore del programma nucleare iraniano per continuare con le sue sanzioni barbare che hanno come obiettivo finale quello di installare nel paese un regime filo-americano. Un recente articolo di David Frum rivela come Washington utilizzi le sanzioni nell’ottica di una strategia volta al cambiamento del regime iraniano. Egli scrive: “Gli Stati Uniti hanno tre obiettivi nei confronti dell’Iran: uno minimalista, uno massimalista e una via di mezzo. L’obiettivo minimalista è quello di costringere l’Iran ad abbandonare completamente le sue ambizioni nucleari e ad adeguarsi completamente al monitoraggio internazionale. La via di mezzo è un obiettivo più generale, quello di controllare il comportamento riprovevole dell’Iran attraverso la sponsorizzazione di stato di atti terroristici, come il recente tentativo di assassinare l’ambasciatore saudita a Washington. Quello massimalista, invece, è quello di applicare una pressione economica sufficiente ad incitare alla rivoluzione nazionale e a provocare la caduta del regime”.
Oltre alla sua intuizione ingenua sulla situazione iraniana, lui comunque tocca una questione molto importante che è in cima all’agenda degli Stati Uniti: il cambiamento di regime in Iran. Tra parentesi, Frum scriveva i discorsi di Bush ed era ben collegato con la Casa Bianca. Inconsciamente, la sua confessione riguardo questa grande illusione da parte dei funzionari degli Stati Uniti indica quanto lontani siano dalla realtà e quanto siano infernalmente irremovibili dal volere portare questo cambiamento a tutti i costi, anche a costo la vita di milioni di persone.
L’idea di imporre sanzioni illegali contro la Repubblica islamica e di mettere a rischio la vita di milioni di pazienti è infatti un atto di brutalità, che è in chiaro contrasto con lo spirito di umanità e con le leggi di diritto internazionale umanitario.
Da quando l’atto di mettere in pericolo la vita di persone in difficoltà fa parte dello sporco gioco politico svolto dall’Occidente?
Che vergogna!
In combutta con gli Stati Uniti, l’Occidente sta – volente o nolente – sterminando i pazienti iraniani attraverso queste sanzioni illegali. Sarà, infatti, ritenuto responsabile per la perdita di vite umane che sta procurando alla nazione iraniana: sicuramente, agli occhi di Dio questo non sta sfuggendo…
Ismail Salami è autore di numerosi libri e centinaia di articoli, pubblicati a livello internazionale. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Studi shakespeariani ed è autore dei Diritti dell’uomo nell’Islam e in Iran, la culla della civiltà. I suoi scritti sono stati tradotti in decine di lingue.
Traduzione per InfoPal a cura di Erica Celada