Le scuole palestinesi nel mirino di Israele: alto il bilancio delle vittime nel 2015 tra studenti e insegnanti

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Ramallah- Quds Press. Nel 2015 si è verificato un aumento delle violazioni israeliane perpetrate ai danni del sistema educativo palestinese.

Secondo dati ufficiali, lo scorso anno, 53.998 tra studenti e studentesse e 3840 insegnanti palestinesi oltre a diversi impiegati del Ministero e dei relativi enti sono stati vittime di omicidi, ferimenti, arresti e detenzione, e arresti domiciliari da parte delle forze di occupazione, oltre ad affrontare ritardi ai posti di blocco e a vedersi negato un accesso sicuro alle scuole.

255 scuole palestinesi sono state prese di mira dall’occupazione e dai coloni con incursioni, lancio di proiettili e bombe, causando danni materiali alle stesse nonché ritardi nelle attività scolastiche in modo totale o parziale.

Lo scorso anno sono morti 22 tra studenti e insegnanti palestinesi e un impiegato del ministero della Pubblica Istruzione, mentre sono 265 tra studenti, insegnanti e impiegati del Ministero sono stati arrestati nelle province del nord, oltre ai 75 studenti e 30 insegnanti detenuti ai posti di blocco.

1019 sono i palestinesi feriti nelle scuole tra studenti, insegnanti e impiegati, colpiti da proiettili dal vivo, frammenti di missili e sottoposti a percosse.

Riguardo al divieto per studenti e insegnati di un accesso sicuro alle scuole, emergono i dati pubblicati dal ministero palestinese della Pubblica Istruzione, secondo cui gli studenti di 57 scuole hanno subito dei ritardi a causa dei posti di blocco elettronici situati sulla strada verso scuola.

E sempre sulla base di questi dati, le forze dell’occupazione hanno messo agli arresti domiciliari 17 studenti delle scuole di Gerusalemme, e 15 studenti palestinesi delle scuole israeliane situate nella parte occupata della città, per diversi periodi.

In un rapporto, il Ministero ha affermato che lo scorso anno 35 scuole si sono parzialmente bloccate a causa, in primis, della chiusura dei posti di blocco militari e delle strade verso le scuole, o del lancio di bombe sonore e di gas lacrimogeni nelle vicinanze delle strutture nonché delle incursioni di coloni.

Tra i principali attacchi, il Ministero evidenzia che 54 scuole sono state colpite dall’occupazione con gas lacrimogeni o bombe sonore, o con proiettili diretti sui cortili e sulle aule delle scuole. Le forze di occupazione hanno picchiato gravemente insegnanti e studenti e fatto incursioni nei cortili.

Allo stesso modo, sempre secondo il rapporto, le misure adottate dall’occupazione hanno causato la perdita di 9322 ore di lezione, oltre alla consegna di dimissioni volontarie in due scuole.

Traduzione di Patrizia Stellato

(Nelle foto: bambini che continuano a studiare dopo la demolizione della loro scuola a ovest di Gerusalemme)

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