Leader arabi rifiutano di riconoscere Israele come Stato ebraico

Kuwait-Afp. In una dichiarazione congiunta rilasciata mercoledì, i leader arabi sostengono completamente il rifiuto palestinese di riconoscere Israele come uno Stato ebraico, una richiesta israeliana che minaccia di far fallire le trattative di pace.

“Esprimiamo il nostro totale rifiuto alla richiesta di considerare Israele come uno Stato ebraio”, recita la dichiarazione finale del vertice arabo di due giorni, in Kuwait.

Il presidente Abbas ha comunicato al 25esimo vertice della Lega araba che il governo israeliano sta tentando di venire meno ai suoi impegni di rilasciare dei prigionieri palestinesi e non considera seriamente le trattative di pace.

“Il governo israeliano ha usato tutte le chance di far fallire gli sforzi americani. Questo prova ciò che abbiamo affermato sulla mancanza di serietà e di preparazione del governo israeliano per ritirarsi (dai Territori palestinesi) e creare la pace”.
Abbas ha rifiutato la proposta di dividere la moschea di al-Aqsa, fisicamente o imponendo una schedatura con la quale ebrei e musulmani sono in grado di pregare separatamente.

Prima del vertice, i dirigenti arabi hanno dichiarato a Ma’an che gli inviati arabi stavano considerando la revoca dell’Iniziativa Araba di Pace, del 2002.

L’iniziativa – che prevede due stati sui confini del 1967 e “solo una colonia” per il problema dei rifugiati, in cambio di una piena normalizzazione tra Israele ed il mondo arabo – fu largamente respinta dai funzionari israeliani dopo essere stata approvata al vertice di Beirut, nel 2002.

L’OLP ha riconosciuto l’esistenza dei diritti d’Israele nel 1988, ma affermare di riconoscere Israele come “Stato ebraico” non è necessario, potendo mettere a repentaglio il diritto di ritorno per i profughi palestinesi e limitare i diritti di quelli che vivono in Israele.

La staff di Ma’an ha contribuito alla notizia.

Traduzione di H.F.L