L’Egitto riapre, temporaneamente, il valico di Rafah in entrambe le direzioni

rafah_border_trucks_jazeeeraGaza. Sabato 13 giugno, le autorità egiziane hanno aperto il valico di Rafah in entrambe le direzioni, e, probabilmente, per tre giorni, secondo quanto ha dichiarato il ministro degli Interni di Gaza.

Circa 15 mila gazawi si sono registrati negli uffici del ministero dell’Interno per attraversare il valico e sono in attesa di viaggiare via Rafah. Tra questi ci sono 3.000 malati e oltre 2.500 studenti.

Dal 2007, anno in cui Israele ha imposto il blocco alla Striscia di Gaza, circa 1,8 milioni di persone vivono sotto assedio, in una grande prigione a cielo aperto, impossibilitati a entrare e uscire, se non per brevi periodi, e a far fronte alle necessità quotidiane. Ci sono, infatti, severe restrizioni all’ingresso di alimenti e prodotti vari, compresi medicinali e attrezzature mediche e edili.

 

L’ultima aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza, nell’estate dell’anno scorso e il blocco dei materiali di ricostruzione, ha lasciato la regione costiera della Palestina in uno stato di distruzione e disperazione e in una situazione di perenne crisi umanitaria. A peggiorare le condizioni dei gazawi sta collaborando anche l’Egitto, che dal golpe del generale al-Sisi contro il governo eletto di Mohammad Mursi, nell’estate del 2013, ha chiuso permanentemente il valico di Rafah, riaprendolo in rari e brevi momenti.

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