L’Egitto schiera le truppe a Suez, dopo i 9 morti di venerdì

Il Cairo – Ma’an. Le forze armate egiziane hanno schierato le proprie truppe nella città di Suez, nelle prime ore di sabato 26 gennaio, dopo che nove persone sono state colpite a morte durante proteste nazionali contro il presidente Mohammed Mursi, sottolineando le profonde divisioni nel Paese, nel secondo anniversario della rivolta che rovesciò Hosni Mubarak.

Otto delle vittime, incluso un poliziotto, sono state uccise a Suez, e un’altra a Ismailia, secondo quanto hanno affermato fonti mediche. Altre 456 persone sono state ferite in altre parti dell’Egitto, in sollevazioni accese dalla rabbia contro Mursi e i suoi alleati islamisti, per ciò che i manifestanti ritengono “un tradimento della rivoluzione”.

Mursi ha dichiarato che lo Stato non esiterà a “perseguire i criminali e a consegnarli alla Giustizia”. In un comunicato stampa, ha anche chiesto agli egiziani di rispettare i principi della rivoluzione esprimendo i loro punti di vista in modo pacifico.

Le truppe sono state dispiegate a Suez, dopo che il capo della polizia di Stato aveva chiesto rinforzi. L’esercito ha distribuito volantini ai residenti rassicurandoli sul fatto che il dispiegamento è temporaneo e con l’obiettivo di rendere sicura la città.

“Abbiamo chiesto alle forze armate di mandare rinforzi sul terreno finché non superiamo questo momento difficile” , ha dichiarato in Tv Adel Refaat, capo delle forze di sicurezza a Suez.

L’anniversario di venerdì ha messo a nudo il divario tra islamisti e i rivali secolari.

Lo scisma sta minando gli sforzi di Mursi, eletto a giugno, per rilanciare l’economia in crisi e rivitalizzando il corso della moneta egiziana facendo ritornare investitori e turisti.

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(Foto e cronologia degli scontri: http://arabia.msn.com/news/middle-east/1253872/nine-dead-on-egypts-uprising-anniversary-as-morsi-offers-condolences/)