L’Egitto (su permesso israeliano) lascia entrare nella Striscia 20 membri del Convoglio ‘Hope’. L’on. Rossi denuncia l’assedio israeliano.

Gaza – Infopal, martedì 26 maggio.

Ore 11.

L'on. Fernando Rossi, capo del Convoglio “Hope” entrato ieri sera a Gaza, ha denunciato l'assedio israeliano e il silenzio del mondo nei confronti della crisi umanitaria in cui si trova la Striscia.

Durante una conferenza stampa organizzata ieri sera a Rafah con il ministro del Lavoro e degli Affari sociali, Ahmed al-Kurd, Rossi ha dichiarato che chiunque non rifiuti l'assedio “non è una persona libera”.

Rossi ha ringraziato il governo palestinese guidato da Ismail Haniyah, e rappresentato alla conferenza stampa dal ministro del Lavoro, per aver ricevuto i membri del convoglio, e ha sottolineato il ruolo di Arafat Madi, presidente della European Campaign to end the siege on Gaza, per il coordinamento della missione e il suo successo. Ha poi spiegato che “Hope”, nelle ultime tre settimane, ha dovuto affrontare diversi ostacoli, e, in particolare negli ultimi giorni, quando le autorità egiziane hanno rifiutato l'ingresso del Convoglio umanitario e della delegazione internazionale nella Striscia assediata.

Il ministro al-Kurd, da parte sua, ha dato il benvenuto alla Carovana e ha lanciato un appello affinché il blocco israeliano su Gaza sia sollevato. Ha poi espresso delusione per la decisione egiziana di non far entrare gli altri 80 membri della spedizione.

Ore 9.

Per il Convoglio 'Hope' quella di ieri è stata una giornata convulsa, piena di notizie e smentite, di speranze e delusioni, ma alla fine s'è conclusa con un esito parzialmente positivo: l'ingresso di 22 membri membri della delegazione internazionale e di tutti e 40 gli automezzi carichi di medicine e strumentazioni sanitarie destinate agli ospedali del ministero della Sanità di Gaza.

Ieri, in un comunicato stampa, Rami Abdu, coordinatore del convoglio, ha reso noto che l'Egitto aveva accettato l'ingresso di 40 camion, comprese 12 ambulanze, e soltanto 22 degli oltre 100 membri della Carovana, tra cui 12 parlamentari e politici europei provenienti da Italia, Grecia, Svizzera, Irlanda e Gran Bretagna, guidati dall'ex senatore italiano Fernando Rossi.

Il convoglio con il carico di aiuti umanitari era partito da Milano il 3 maggio scorso, ed era stato imbarcato su una nave cargo dal porto di Genova, qualche giorno dopo, per giungere ad Alessandria d'Egitto. Da lì avrebbe dovuto essere scaricato e viaggiare verso Rafah via terra, attraverso il Sinai, ma il governo del Cairo l'aveva impedito, imponendo di proseguire via mare fino a Port Sayd. Raggiunta questa destinazione, gli automezzi e il loro contenuto (medicine e attrezzature ospedaliere) hanno proseguito via terra, scortati da un contingente di poliziotti, militari e servizi egiziani degno di un evento mondiale (o del regime egiziano collaboratore di Israele), il valico di Rafah. A questo punto è iniziato il secondo estenuante travaglio: con ordini contrastanti, le autorità egiziane prima hanno autorizzato tutta la delegazione a entrare, poi nessuno, infine, dopo due giorni di trattative e di contro-ordini, soltanto 22 persone. Le delegazioni internazionali partecipanti si sono trovate di fronte alla scelta: accettare l'ingresso parziale e portare gli automezzi e le strumentazioni mediche tanto attese nella Striscia, o rifiutare il diktat egiziano e rimandare il cargo indietro?

Alla fine ha prevalso la prima opzione, e ieri sera, il Convoglio, drasticamente decurtato nel numero di componenti, è finalmente entrato a Gaza.

Il resto degli attivisti è ritornato al Cairo e di lì in Europa.

In tutta questa drammatica vicenda, irta di ostacoli apparentemente burocratici, è emerso in modo definitivo, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, il ruolo di sudditanza, di collaborazionismo del governo egiziano nei confronti di Israele. Uno stato arabo, la cui popolazione è palesemente filo-palestinese, viene trascinato nella voragine della disumanità, della violazione delle più elementari basi del diritto umanitario internazionale, da un regime “assoldato” dall'esterno. Negli ultimi 40 anni, penosamente, l'Egitto s'è trasformato da Paese guida del mondo arabo, a quisling di Israele, da “liberatore” ad assediante. Una parabola inquietante e tragica.

………………….

Rafah – Infopal, lunedì 25 maggio. Le autorità egiziane hanno autorizzato 20 persone, contro le oltre 100 che costituiscono il Convoglio 'Hope' diretto a Gaza, a entrare nella Striscia.

La notizia è stata comunicata poco fa alla nostra redazione, ore 18,45 ore italiane, dal capo-convoglio, l'on. Fernando Rossi e dalla presidente di Pbc, Monia Benini.

Fanno parte della delegazione “autorizzata” Arafat Madi, presidente della European Campaign to end the siege on Gaza che ha organizzato la Carovana internazionale, i già citati Rossi e Benini, l'italiano Mohammad Abu Ali, 4 cittadini europei disabili, Gerry MacLochlainn, del Sinn Fein, e un rappresentante per ogni paese membro del Convoglio.

L'Egitto, la cui capitale, come ha sottolineato in un'intervista a una tv svizzera l'on. Rossi, è Tel Aviv, ha condotto finora un gioco sconcertante, soprattutto perché si trova di fronte a un convoglio umanitario e non a un cargo di missili balistici.

Il ministero della Sanità di Gaza attende con ansia l'arrivo delle ambulanze e degli altri automezzi, le medicine e la strumentazione medica. La Striscia, infatti, è sotto embargo da quasi tre anni.

L'Egitto, ancora una volta, ha dimostrato di essere un regime alla mercé israelo-statunitense, dove diritti umani e leggi internazionali sono carta straccia.

Intervista del Pbc a Monia Benini, dal valico di Rafah:

http://www.youtube.com/watch?v=jEzS9v8Sp6Y

Notizie correlate:

Aggiornamenti dal Convoglio 'Hope' della European Campaign to End the Siege on Gaza: delegazione internazionale bloccata al valico di Rafah.

Aggiornamenti dal Convoglio 'Hope'.

Carovana 'Hope' della European Campaign to end the siege on Gaza: l'Egitto ostacola la spedizione umanitaria.

Aggiornamenti dal Convoglio 'Hope' dell'European Campaign to end the siege on Gaza.

Lettera della European Campaign to lift the siege on Gaza al governo britannico: 'Aiutateci a sollevare l'assedio'. Aggiornamenti dalla Carovana 'Hope'.

Aggiornamenti dalla Carovana 'Hope'.

Aggiornamenti dal Convoglio 'Hope' dell'European Campaign to end the siege on Gaza.

E' partito il Convoglio 'Hope' dell'European Campaign to end the siege on Gaza.

Il Convoglio 'Hope For Gaza' in partenza dal porto di Genova.

Convoglio 'Hope' per Gaza, conferenza stampa a Genova.

Milano, è partito il Convoglio 'Hope' dell'European Campaign to end the siege on Gaza.

Milano, Convoglio 'Hope' dell'European Campaign to end the siege on Gaza: arrivano i primi camion.

In preparazione il convoglio 'Hope' dell'European Campaign to end the siege on Gaza.

'Diversamente abili' in testa al convoglio per Gaza

Carovana 'Hope' della European Campaign to end the siege on Gaza: molte le adesioni europee.

Altre info su:

Monia Benini fa IL PUNTO sulla Carovana della Speranza verso Gaza – Il Cairo 16 maggio 2009

http://www.perilbenecomune.org/index.php?mod=blabla&menu_id=&news_id=135&myaction=read_news
al link il video del reportage della giornata, con interviste ad Ahmad (referente di The European Campaign to End the Siege on Gaza) e Gerry MacLochlainn (referente del Sinn Fein) del Consiglio della città di Derry (Nord Irlanda), anchegli parte della delegazione “La Carovana della Speranza”.

Gaza Carovana della Speranza – Il Cairo 15 maggio 2009
Intervista ad Ahmad (referente di The European Campaign to End the Siege on Gaza)
e Gerry MacLochlainn (referente del Sinn Fein) del Consiglio della città di Derry (Nord Irlanda),
anchegli parte della delegazione “La Carovana della Speranza”


oppure  link: http://www.youtube.com/watch?v=CwJvT7C8jM8

Carovana della Speranza: 14 maggio
Carovana della Speranza: 13 maggio
Carovana della Speranza: Presentazione e conferenza stampa

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