“Lei è la prima goccia di pioggia”: Manar aspetta la libertà di Osama Ashqar dopo 23 anni di prigione israeliana

Ramallah – Quds News. Per anni Manar Khalawi si è aggrappata alla speranza. Non aveva mai incontrato Osama Ashqar di persona prima del loro fidanzamento, eppure ha scelto lui contro ogni previsione. Presentata da suo cugino, Bahaa Odeh, anch’egli detenuto, ha letto la storia di Osama, ha conosciuto la sua vita e ha capito che era quello giusto. Anche se stava scontando otto ergastoli più 50 anni, non ha esitato. Nel 2020, mentre lui era ancora dietro le sbarre, si sono fidanzati. Da allora il loro unico legame è stato attraverso i messaggi radio.

Osama non sarebbe mai stato liberato, almeno non senza uno scambio di prigionieri. La sua condanna lo rendeva impossibile. Il suo nome è diventato noto nella resistenza per il suo ruolo nelle Brigate dei Martiri di al-Aqsa di Fatah a Tulkarm. Per 23 anni è rimasto rinchiuso, credendo di non poter più uscire.

Ma oggi Osama torna a casa.

La sua famiglia ha ricevuto la conferma. Fa parte della sesta fase dell’accordo di scambio di prigionieri tra la resistenza palestinese e Israele. Oltre a lui, saranno rilasciati 369 prigionieri palestinesi. Tra questi, 36 stanno scontando l’ergastolo, mentre i restanti 333 sono stati arrestati da Gaza dopo il 7 ottobre.

Manar non ha mai smesso di aspettare. Si è aggrappata ad un amore che era esistito solo attraverso le parole, le lettere passate in segreto, le onde radio che portavano la speranza. Ha sognato il giorno in cui lui sarebbe stato libero, il momento in cui sarebbe finalmente entrato nella vita che avevano immaginato.

Osama vede la sua storia d’amore con Manar come un atto di sfida. “Il mio fidanzamento con lei è stato la mia porta verso la libertà”, ha detto una volta. La prima goccia di pioggia nella tempesta della liberazione”. Sfidare l’occupazione significa continuare a vivere in carcere – studiare, laurearsi, fidanzarsi, persino costruire un futuro al di là di queste mura. I prigionieri palestinesi sono parte di una causa giusta, che finirà solo quando finirà l’occupazione”.

All’interno della sua cella, Osama si è rifiutato di lasciare che il tempo lo spezzasse. È diventato uno scrittore, membro dell’Unione degli scrittori e degli autori palestinesi. Ha pubblicato due libri: “Il gusto diverso della prigione” e “Lettere che hanno spezzato le catene”. A ogni pagina scritta, ha respinto le sbarre che lo confinavano.

Ora, mentre si prepara a uscire di prigione, incontrerà Manar per la prima volta da uomo libero. Vedrà il mondo dopo più di due decenni di oscurità. Finalmente inizierà la vita che la prigione ha cercato di rubargli.

Per Manar, questo giorno è tutto. Non ha solo aspettato, ha costruito un futuro nel suo cuore. Ha scelto lui quando il mondo le diceva di non farlo. E oggi, dopo 23 anni, finalmente torna a casa.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.