Leila Khaled: i palestinesi sono uniti dietro alla resistenza

Gaza-Ma’an. Lunedì 10 dicembre, l’icona della resistenza palestinese, Leila Khaled, ha affermato che il popolo palestinese è unito dietro alla resistenza, che è una scelta legittima finché Israele continua ad occupare la sua terra. 

Durante la sua visita alla casa di Naem al-Kafarneh, ucciso dalle forze israeliane, Khaled ha affermato:”Il vostro popolo della diaspora bacia la terra su cui camminate, perché è la terra della Palestina”. 

Leila Khaled, membro della dirigenza del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, ed ex combattente, ha dichiarato: “Nel corso dell’ultima battaglia, la vostra resistenza e determinazione sono state epiche”, e ha aggiunto: “Abbiamo sentito l’orgoglio, la voce della resistenza e della determinazione”. 

Leila Khaled ha affermato che l’ultima aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza, durata otto giorni e conclusa con un cessate il fuoco, il 21 di novembre, non sarà l’ultima, aggiungendo che Israele avviò le sue aggressioni nel 1948. 

“A seguito della prima metà della battaglia, non mi aspetto di vincere, combattiamo una guerra aperta, che viene trasferita da generazione a generazione”, ha spiegato. 

Khaled ha invitato a trarre la lezioni della recente guerra, avvertendo che Israele continuerà a colpire la resistenza e ad attaccare la fermezza palestinese, assediando e distruggendo le case. 

“Noi non accettiamo la permanenza dell’occupazione sulla terra palestinese”, ha detto Khaled, aggiungendo che Israele dovrà essere certa che “la nostra mano sinistra è sempre sul grilletto”. 

Khaled, di Haifa, è una delle centinaia di migliaia di palestinesi che furono costretti a fuggire dalle loro case a seguito della proclamazione di Israele, avvenuta nel 1948. I palestinesi si riferiscono a tale data con il termine Nakba (la catastrofe). 

“Noi siamo la generazione della Nakba. Diciamo a tutti i martiri che rispettiamo il vostro testamento e il vostro sangue non sarà versato invano”. 

“Dico a tutti i prigionieri, siete gli eroi che hanno acceso la luce per noi, di Haifa, Jaffa e Akka. Questo è ciò che ho imparato dal Fplp e dalla determinazione e la resistenza del nostro popolo”. 

Kkaled ha avvertito che il diritto di milioni di rifugiati palestinesi di tornare nelle proprie case non può essere barattato, aggiungendo che dei palestinesi sono morti per esso. 

Ha esortato i leader palestinesi a raggiungere la riconciliazione e a porre fine a tutti i negoziati e i coordinamenti in materia di sicurezza con Israele. 

“Il popolo palestinese non ha lottato per due governi – uno in Cisgiordania e l’altro a Gaza -, ma ha lottato per una patria, per il diritto al ritorno e l’indipendenza”. 

“Mi rivolgo a tutte le leadership: dovete ascoltare il vostro popolo che si è unito in marce e ha protestato ovunque, si è ribellato nei territori del ’48, in Cisgiordania e nei campi profughi per il diritto al ritorno, che è diventato più vicino di quanto previsto”. 

Ella ha anche salutato Ahmad Sa’adat, il leader del Fplp detenuto nelle carceri israeliane: “Verrai liberato dalla prigione, tu insieme a tutti gli altri detenuti”. 

“Siamo determinati a seguire la tua strada e il percorso del nostro fondatore, George Habash e Abu Ali Mustafa, e ancor prima di loro, Wad’i Haddad e Ghassan Kanafani”. 

Khaled, che ha raggiunto la Striscia di Gaza martedì 4 dicembre, ha visitato alcune case, un ospedale e un asilo nido nell’enclave, esaminando i luoghi distrutti dall’ultima offensiva israeliana.

Leila Khaled ha acquisito notorietà a livello internazionale dopo aver dirottato un aereo nel 1969, deviandolo a Damasco, e facendolo esplodere dopo aver fatto sbarcare i passeggeri. Disse di aver dato le istruzioni al pilota di sorvolare la sua casa d’infanzia a Haifa. 

Di seguito, l’icona del Fplp si sottopose ad un’operazione di chirurgia plastica, cambiando il suo aspetto, per poi effettuare un altro dirottamento di un volo della compagnia israeliana, El Al, da Roma, nel 1970. Nel corso dell’operazione, il suo complice fu ucciso dagli agenti israeliani. Lei fu brevemente detenuta a Londra e liberata nell’ambito di un accordo di scambio di prigionieri. 

Nel corso dei due dirottamenti, a nessun passeggero fu fatto del male, Khaled ha sempre affermato che i dirottamenti avevano lo scopo di attirare l’attenzione internazionale sulla difficile situazione dei palestinesi. 

Attualmente viva ad Amman, in Giordania.