infopalImemc. Sabato all’alba i soldati israeliani hanno invaso la città di Nablus, nella Cisgiordania settentrionale, e hanno detonato delle bombe nelle case di tre detenuti accusati di aver ucciso un colono israeliano e sua moglie diversi mesi fa, nei pressi di Beit Forik, a Nablus. I soldati hanno anche demolito una casa a Ramallah.
I soldati hanno invaso la casa del detenuto Karam al-Masri, nei pressi del college di Rawda College, a Nablus; hanno cacciato fuori la famiglia e fatto esplodere una bomba, distruggendo l’interno della proprietà.
I militari hanno anche cacciato i vicini dalle proprie case, chiudendoli tutti in una stanza. Hanno inoltre sparato diversi fumogeni contro i residenti che si erano radunati, intossicando una 80enne che si trovava nella propria casa.
L’esercito ha anche fatto saltare in aria la casa di quattro piani del detenuto Yahya al-Hajj Hamad, nell’area di Rojeeb, e il secondo e il terzo piano della casa del detenuto Samir Kousa, nell’area di Dahia.
In reazione a questi episodi, sono scoppiati numerosi scontri. I soldati hanno usato munizioni letali contro due residenti e hanno sparato proiettili rivestiti di gomma contro altri sette. Molti residenti hanno inoltre sofferto gli effetti dell’inalazione dei gas lacrimogeni.
Inoltre perlomeno 50 veicoli militari israeliani hanno invaso il paese di Silwad, a est di Ramallah, e hanno fatto un’incursione nella casa di Moath Hamed, dopo aver dichiarato l’area circostante zona militare. Hamed è tenuto attualmente prigioniero dall’Autorità palestinese.
Prima di distruggere la casa, l’esercito ha invaso le case dei vicini, costringendo le famiglie a rimanere bloccate in una scuola nelle vicinanze.
Diversi mesi addietro le Autorità israeliane avevano emesso un ordine di demolizione per la proprietà, ma solo di recente l’Alta corte d’Israele ha dato l’autorizzazione.
Il padre di Moath aveva costruito la casa quasi 40 anni fa e, in seguito alla sua morte, questa era stata ereditata da 16 membri della famiglia.