L’esercito israeliano ammette il ferimento di un soldato durante l’aggressione al campo di Jenin

Quds Press. Oggi, giovedì, l’esercito di occupazione israeliano ha ammesso che un soldato dell’unità Magellan (unità di ricognizione e combattimento) è rimasto ferito dall’esplosione di un ordigno, durante l’aggressione al campo di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale occupata.

Un grande spiegamento di forze dell’esercito di occupazione hanno preso d’assalto il campo di Jenin, all’alba di giovedì, e hanno schierato i loro cecchini sui tetti di diverse case ed edifici.

Secondo fonti locali, si sono verificati violenti scontri che hanno portato alla morte di due palestinesi del campo e al ferimento di alcuni giovani, mentre i combattenti della resistenza hanno preso di mira le forze di occupazione con proiettili e fatto detonare esplosivo artigianale.

La società israeliana di radiodiffusione pubblica, Kan, ha affermato che l’obiettivo dell’operazione Jenin “era arrestare Khaled Abu Zina, uno dei leader del movimento del Jihad islamico, e che i suoi due figli Aws e Hani sono stati fermati, mentre lui non era a casa”.

Le Brigate Al-Quds, l’ala militare del Movimento del Jihad Islamico – Battaglione Jenin – hanno annunciato la morte del loro comandante sul campo, Adham Muhammad Jabarin (27 anni), nel campo di Jenin, all’alba di oggi”.