L’esercito israeliano bombarda aree della Striscia di Gaza

Gaza-Ma’an. Domenica sera, l‘esercito israeliano ha colpito e distrutto un avamposto nella Striscia di Gaza, con la motivazione che era utilizzato dal movimento di Hamas come “postazione di osservazione”.

Secondo un post pubblicato su Twitter dal portavoce dell’esercito israeliano, un tank ha sparato un missile contro l’avamposto in risposta a un razzo lanciato da Gaza e atterrato in un’area aperta nel Consiglio regionale di Eshkol, nel sud di Israele, senza causare ferite o danni.

Fonti locali a Gaza hanno affermato che il sito preso di mira dal missile israeliano si trova nella zona di Abu Safiya, a est del campo profughi al-Maghazi, nella Striscia di Gaza centrale.

Le forze israeliane hanno bombardato l’area a est della città di Rafah, nel sud della Striscia, vicino al valico israeliano di Kerem Abu Salaam, causando un incendio. Sul luogo sono state posizionate diverse jeep.

L’esercito israeliano ha dichiarato di ritenere Hamas responsabile “per tutti gli attacchi dalla Striscia di Gaza che minacciano Israele e i suoi cittadini”.
Tuttavia, Hamas non ha rivendicato responsabilità per alcun attacco missilistico, dopo il cessate-il-fuoco che ha fatto seguito alla devastante guerra di Israele su Gaza, nel 2014. Il movimento ha tentato di bloccare l’attività militare di piccoli gruppi politici che lanciano razzi dal territorio gazawi.

Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, nessuno dei razzi partiti da Gaza, quest’anno, è stato lanciato da Hamas, ma piuttosto da piccole organizzazioni salafite-jihadiste.

Haaretz ha, inoltre, riportato che l‘incidente di domenica fa seguito a una campagna di detenzione lanciata da Hamas nei giorni scorsi contro i membri di queste organizzazioni, dopo l’ultimo razzo sparato da Gaza verso Israele, in agosto.
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