L’esercito israeliano impone gravi restrizioni ai residenti di Nablus

MEMO. Le forze di occupazione israeliane stanno imponendo restrizioni “draconiane” ai residenti palestinesi del campo profughi di Balata, a Nablus, al fine di proteggere i fedeli ebrei che visitano la Tomba di Giuseppe.

Durante agosto-ottobre, l’ONG israeliana B’Tselem  documentò episodi in cui i soldati accompagnavano i fedeli ebrei durante le visite alla Tomba di Giuseppe, a Nablus, imponendo restrizioni radicali sul movimento dei residenti palestinesi, usando gas lacrimogeni e aprendo il fuoco contro i giovani palestinesi.

“Israele impone gli interessi dei (suoi) fedeli su quelli dei residenti palestinesi”, ha affermato B’Tselem, “come parte della violenta routine quotidiana che mantiene nei territori [palestinesi occupati] da cinquant’anni”.

La Tomba di Giuseppe si trova nella periferia orientale di Nablus, vicino al campo profughi di Balata, e a seguito degli Accordi di Oslo costituisce un’enclave israeliana all’interno della cosiddetta “Area A”.

Secondo B’Tselem, “ogni due settimane (e talvolta anche due volte a settimana, durante la stagione delle festività ebraiche), l’esercito israeliano accompagna le visite notturne di centinaia di fedeli ebrei nel complesso”.

Durante queste visite, l’esercito di occupazione “impone ampie restrizioni alla libertà di movimento dei residenti palestinesi nell’area, che diventano prigionieri nelle loro case”.

Da anni, B’Tselem afferma: “Israele preferisce gli interessi dei fedeli ebrei ai diritti dei residenti palestinesi, incluso il loro diritto alla sicurezza, al benessere e alla routine quotidiana”.

L’ONG ha osservato che “quest’ordine di priorità non vale solo per la Tomba di Giuseppe.  Da cinquant’anni, Israele mantiene una routine quotidiana violenta nei Territori. Tutte le autorità israeliane agiscono al di sopra dei residenti palestinesi, che sono completamente esclusi dai processi decisionali relativi alle loro vite”.

La combinazione tra “la mancanza di rappresentanza politica per i palestinesi e l’imposizione di un sistema di applicazione della legge israeliana che impedisce sistematicamente l’azione contro coloro che danneggiano i palestinesi, significa che non ci sono praticamente limiti alla violenza fisica o amministrativa, Ciò permette che tutti gli aspetti della loro vita siano danneggiati”, ha aggiunto B’Tselem.