L’esercito israeliano si esonera da ogni responsabilità per l’uccisione del gazawi disabile

MEMO. I militari israeliani hanno annunciato lunedì sera che un’inchiesta interna sull’omicidio di Ibrahim Abu-Thurayya, avvenuto durante le proteste di venerdì, non ha rilevato alcun illecito da parte delle forze di occupazione.
 
Disabile su sedia a rotelle, Abu-Thurayya, 29 anni, è stato raggiunto da un proiettile alla testa durante dimostrazioni anti-occupazione nel recinto perimetrale della Striscia di Gaza. Si tratta di uno dei quattro morti palestinesi della giornata.
 
“L’inchiesta iniziale indica che non sono stati identificati errori morali o professionali”, ha affermato in un comunicato l’esercito israeliano, “nessun colpo d’arma da fuoco era diretto a [Abu Thurayya]. E’ impossibile determinare esattamente ciò che ha causato la sua morte”.
 
La dichiarazione dell’esercito ha inoltre elogiato la “moderazione” mostrata dai soldati israeliani presenti durante gli scontri, di fronte a una protesta che minacciava “la sovranità dello Stato d’Israele”.
 
I militari hanno riconosciuto l’uso di munizioni letali contro manifestanti disarmati, affermando che “sono stati effettuati pochi colpi controllati verso i principali istigatori” e che “le truppe hanno ricevuto l’approvazione prima di sparare ogni raffica da un comandante d’alto livello sul campo”.
 
Prima di perdere entrambe le gambe in un attacco aereo israeliano, nell’offensiva del 2008-2009, Abu-Thurayya era un pescatore. Successivamente svolse diversi lavori e partecipava regolarmente alle proteste contro l’occupazione.
 
La madre di Ibrahim ha detto che suo figlio non rappresentava una minaccia: “Aveva solo una bandiera, non una cintura esplosiva o una bomba. Non mi fido né di loro né delle loro indagini”.
Traduzione di F.H.L.