Le fonti media di Jenin, a nord della Cisgiordania occupata, hanno riportato che numerosi veicoli militari israeliani hanno invaso la città, perquisendo e saccheggiando le case e sequestrando due adolescenti, identificati come Emad Jamil Sabaghna, 19 anni, e Yazeed Hosni Arqawi, 17.
I soldati hanno inoltre fatto irruzione nella casa di Monjed Arqawi, tenendo lui e la sua famiglia chiusi in bagno, e hanno interrogato e aggredito ripetutamente suo figlio Monjed, 17 anni, in un’altra stanza, provocandogli tagli e ferite per cui è stato poi necessario ricoverarlo.
I funzionari della sicurezza israeliana hanno inoltre rapito un 20enne palestinese di Betlemme, identificato come Mohammad Mousa Awwad. Inizialmente l’avevano convocato in una base militare fra Betlemme e Gerusalemme, dopodiché l’hanno sequestrato non appena l’ha raggiunta.
L’esercito ha anche invaso e perquisito delle case nell’area di Hindaza, a est di Betlemme, e nel paese di Husan, a ovest della città, interrogando varie famiglie.
Inoltre i soldati hanno invaso e perquisito numerose case nel paese di Iraq-Burin, a sud di Nablus, nella Cisgiordania settentrionale, e hanno rapito cinque palestinesi.
I soldati hanno anche chiuso la strada principale che collega Nablus ai distretti di Qalqilia e Tulkarem con dei blocchi stradali militari.
A Hebron, a sud della Cisgiordania, i soldati hanno invaso e saccheggiato molte case, sequestrando Fadi Abdul-Hafith Tamimi, 23 anni.
Traduzione di F.G.