
Sana’a. Le forze armate dello Yemen hanno lanciato un missile verso Israele (Palestina occupata nel 1948), martedì, facendo suonare le sirene antiaeree in diverse località nel sud di Israele.
Il lancio del missile yemenita è avvenuto dopo che il governo di occupazione israeliano ha ripreso la sua guerra genocida sostenuta dagli Stati Uniti a Gaza, uccidendo all’alba di martedì più di 400 persone e ferendone a centinaia, secondo le autorità sanitarie palestinesi. La guerra israeliana ha posto fine a settimane di relativa calma dopo che i colloqui per garantire un cessate il fuoco permanente si sono bloccati.
“Abbiamo preso di mira la base aerea di Nevatim nel Negev con un missile ipersonico ‘Palestine-2’, che ha raggiunto con successo il suo obiettivo”, ha affermato martedì sera, in una dichiarazione televisiva, il portavoce dell’esercito yemenita, Yehya Sariee.
Yehya Sariee ha avvertito che lo Yemen avrebbe ampliato il suo raggio di obiettivi all’interno della Palestina occupata nelle prossime ore e nei prossimi giorni a meno che il regime di occupazione israeliano non interrompa la sua aggressione contro Gaza.
“Lo Yemen, la sua dirigenza, il suo popolo e il suo esercito, non resteranno inerti a guardare questi massacri commessi contro i nostri fratelli a Gaza”, ha detto Sariee. “Dedicheremo tutte le nostre capacità e risorse alla difesa e al sostegno degli oppressi in Palestina finché questi crimini non cesseranno”.
Ha inoltre ribadito l’impegno dello Yemen a confrontarsi con gli Stati Uniti e a bloccare la navigazione israeliana nel Mar Rosso finché “l’aggressione non cesserà, l’assedio non verrà revocato e gli aiuti umanitari non saranno ammessi a Gaza”.
L’esercito di occupazione israeliano ha affermato di aver intercettato il missile prima che entrasse nello spazio aereo israeliano.
In un discorso televisivo trasmesso da al-Masirah TV martedì sera, il leader di Ansarullah nello Yemen, Abdul-Malik al-Houthi, ha minacciato di “riprendere l’escalation ai massimi livelli” e ha aggiunto: “faremo tutto il possibile contro l’occupazione israeliana se la rinnovata aggressione a Gaza non cesserà”.
“Se Israele riesce a eliminare la causa palestinese, estenderà i suoi crimini ad altri Paesi senza alcuna restrizione”, ha avvertito al-Houthi.
Ha inoltre affermato che l’occupazione israeliana ha ripreso la sua guerra con il supporto e la consultazione USA, aggiungendo che “lunedì Israele ha massacrato centinaia di palestinesi, la maggior parte dei quali erano bambini e donne”.
Al-Houthi ha sottolineato che “non ci sono più linee rosse”, avvertendo che “l’occupazione non ha mostrato alcun riguardo e considerazione mentre persiste nel portare a termine genocidi, massicce distruzioni e orribili uccisioni”.
Dopo l’attacco missilistico alla base aerea israeliana, molteplici attacchi statunitensi hanno preso di mira aree nello Yemen, tra cui le città di Saada e Hajja, hanno riferito i media yemeniti mercoledì mattina. Non sono state segnalate vittime nei nuovi attacchi statunitensi.
Nel frattempo, il portavoce Yehya Sariee ha affermato che le forze armate dello Yemen hanno rilevato movimenti militari ostili nel Mar Rosso in preparazione al lancio di un attacco aereo in larga scala sul Paese.
Sariee ha affermato che le forze armate hanno preso di mira la portaerei USS Harry S. Truman e altre navi da guerra con missili e droni, sventando l’attacco statunitense.
(Fonti: PIC, Al Mayadeen).