L’estremista Netanyahu sale nei sondaggi.

 

Gerusalemme – Infopal. Ventidue giorni di genocidio a Gaza hanno fatto salire l’indice di gradimento verso il partito di destra Likud e il suo leader, Benjamin Netanyahu.

Il prossimo 10 febbraio si svolgeranno, infatti, le elezioni parlamentari in Israele, e dai sondaggi diffusi dal quotidiano Maariv, il Likud otterrebbe “28 seggi” alla Knesset, mentre il partito di centro-destra Kadima “24”, il Laburista “16” e il fondamentalista religioso Shas “9”.

1300 morti e oltre 5000 feriti palestinesi “offerti” dal laburista Ehud Barak, ministro della Difesa, e dalla ministra degli Esteri Tzipi Livni, leader di Kadima, all’altare delle elezioni israeliane sembrano non siano stati sufficienti per l’elettorato dell'”unica democrazia del Medio Oriente”. Evidentemente, la maggioranza degli israeliani sembra privilegiare un politico in particolare, Netanyahu, che invoca da tempo una “guerra totale” contro la Striscia affamata e assediata, che rifiuta la creazione di un qualsivoglia stato-banthustan palestinese, e per il quale gli insediamenti, illegali, sono espressione dei “valori del sionismo”.

In realtà, durante le tre settimane di crimini di guerra israeliani contro Gaza, i sondaggi si sono mostrati favorevoli a Livni e Barak, ma, evidentemente, l’effetto-morti è durato poco, e l’estremismo del Likud, con al suo interno un’ala di coloni oltranzisti, piace molto agli israeliani.

 

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