Lettera aperta di 24 associazioni palestinesi in Europa al presidente Abbas e al premier Haniyah.

Lettera aperta delle associazioni palestinesi in Europa al

Presidente Mahmoud Abbas e al primo ministro Ismail Haniyah: “Il sangue palestinese deve rimanere proibito per i palestinesi”

 

Signor presidente Mahmoud Abbas

Signor presidente del Consiglio Ismail Haniyah

 

Pace su di voi

 

Con cuori che si spezzano dal dolore e dalla tristezza per il livello raggiunto dalla piazza palestinese e per gli incidenti che colpiscono la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, scriviamo a voi questa nostra lettera sperando che possa trovare orecchi che ascoltano e cuori svegli. Voi siete i capi che ha eletto il popolo per guidarlo, per realizzare i loro obiettivi e le loro speranze e liberarlo dal vile occupante sionista.

 

Scriviamo a voi con i nostri nomi e a nome di ogni persona libera del nostro popolo palestinese, all’interno e in diaspora, che soffre nel vedere gli scontri interni e il fiume di sangue e la morte dei cittadini e i feriti del nostro popolo eroico che resiste. Ci ha fatto molto male vedere il fucile palestinese rivolto contro il petto del nostro stesso popolo, sotto un’occupazione selvaggia che ancora ci invade e occupa la nostra cara terra, e uccide e ferisce e sequestra e distrugge e semina terrore.

 

Scriviamo a voi per esprimervi il nostro pensiero e il nostro dolore e la nostra rabbia per quanto sta succedendo, e il sentimento di speranza nel riuscire a fermare queste azioni che ledono il nostro popolo, la sua lotta, la sua storia e la sua resistenza.

 

Scriviamo a voi a nome dei martiri, dei feriti, dei prigionieri, degli orfani, delle vedove, dei profughi e di tutti i pazienti che resitono sulla terra di Palestina per dirvi che non ci sarà alcun vincitore in questa lotta interna, ma che tutti saranno sicuramente perdenti. Se vincitore ci sarà, sarà il nemico sionista che ci aspetta. E vi ricordiamo che il sangue palestinese, che l’entità sionista è abituata a far versare, non deve per niente e per nessun motivo essere versato per mano palestinese.

 

Vi invitiamo, e insieme a noi le persone sincere del nostro popolo, a superare la crisi attuale con un spirito di fratellanza per proteggere l’unità del nostro popolo palestinese, la cui forza l’occupante ha tentato molte volte e inutilmente di rompere. E’ accettabile che tale rottura avvenga per le mani dei suoi figli?!

Far prevalere la scelta dell’accordo nazionale su qualsiasi altra scelta, e operare insieme per rompere l’assedio esterno è ciò a cui guardano coloro che hanno a cuore questo popolo e la sua questione giusta.

 

E’ sbagliato che ci siano divisioni e divergenze mentre siamo sotto un assedio internazionale ingiusto e massacri selvaggi per mano del nemico sionista. Tutti sono presi di mira da questo nemico: “Il palestinese buone è quello morto”, agli occhi dei sionisti, come ripeteva il primo ministro israeliano Gold Mair. Perciò, bisogna fare attenzione ai tentativi di seminare discordia e divisione.

 

Noi sentiamo il pericolo che circonda la nostra nazione, la nostra questione e il nostro popolo, per i continui piani che vengono scoperti, che intendono portare la piazza palestinese alla rovina degli scontri interni e metter in pericolo la sicurezza dei cittadini . Questa tendenza sta diventando una pratica palese. E’ dall’inizio dell’occupazione che il nemico sionista tenta di seminare la divisione e la guerra interna, mettendo in pratica il principio del “dividi e continuerai a dominare”.

 

Noi siamo certi della buona intenzione di tutti, ma questo non basta. La buona intenzione deve essere accompagnata con la buona opera. E per dimostrare la buona intenzione tutti devono sedersi insieme per uscire da questa crisi tramite l’accordo su un governo di unità nazionale che parla a nome di tutto il popolo palestinese e che rappresenta tutte le forze sulla piazza.

Questi giorni che viviamo rappresentano un declino pericoloso nella storia del popolo palestinese, e i tentativi per dividere le sue fila, che il nemico sta effettuando, rappresenta l’ultima freccia con cui esso ci colpisce. O dimostriamo di essere all’altezza della sfida e proteggiamo la nostra unità e la nostra resistenza aspettando la vittoria che arriverà, oppure si distruggeranno i nostri principi e tutti entreremo in un tunnel buio senza fine, dove il maggiore perdente sarà il popolo palestinese e la sua questione. E che Dio non voglia.

 

Infine, vi preghiamo di essere all’altezza della responsabilità, della sfida e della posizione eccellente che occupate: milioni di occhi del nostro popolo vi stanno guardando. Noi vi chiediamo di non perdere sei decenni di sforzi e di lotta, durante i quali il nostro popolo ha sacrificato le cose più care per Gerusalemme e per la Palestina. Questa discordia non vale una goccia di sangue dei nostri figli.

 

Documento firmato da ventiquattro associazioni palestinesi di tutta l’Europa.

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