L’Euro-Med Monitor accoglie la dichiarazione dell’UE contro le demolizioni delle strutture palestinesi da parte di Israele

Ginevra-Wafa. L’organizzazione Euro-Mediterranean Human Rights, con base a Ginevra, ha accolto con favore l’appello dell’UE a Israele affinché interrompa l’attività di demolizione delle strutture palestinesi.

“Appoggiamo vivamente l’appello dell’UE a Israele affinché interrompa l’attività di abbattimento delle strutture palestinesi nei Territori occupati – incluse quelle finanziate dall’UE – poiché il tasso di demolizioni ha raggiunto un livello record quest’anno”, ha affermato l’Euro-Med. “Adesso l’UE deve procedere con azioni concrete ed esercitare un’adeguata pressione sullo stato di occupazione, affinché questo interrompa le gravi violazioni ai danni dei palestinesi”.

Nelle prime ore di giovedì, il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia la demolizione da parte di Israele di più di 70 strutture palestinesi a Khirbet Hamsa al-Foqa, nella valle del Giordano settentrionale. Nella dichiarazione, il portavoce avverte della presenza di 52 scuole palestinesi sotto minaccia di demolizione, e ha richiamato Israele alla “protezione dei bambini, inclusa la garanzia al diritto allo studio in un ambiente scolastico sicuro”. L’UE ha ribadito che, alla luce dell’impatto umanitario che sta avendo la pandemia da coronavirus, Israele dovrebbe fermare qualsiasi azione di demolizione.

“La dichiarazione dell’UE è una positiva presa di coscienza sulla serietà del crescente numero di abbattimenti di strutture palestinesi durante la pandemia”, ha detto Ramy Abdu, presidente dell’Euro-Med Monitor .“Ciò di cui abbiamo bisogno ora è che questa forte posizione si traduca in politiche e azioni significative che mettano fine alle violazioni incontrollate del diritto internazionale da parte di Israele”.

Negli ultimi due mesi, il team dell’Euro-Med Monitor ha condotto un’intensa campagna per spingere l’UE ad assumere una posizione forte contro l’intensificazione e l’accelerazione delle demolizioni nell’Area C della Cisgiordania delle strutture palestinesi e di quelle finanziate dall’UE e dai suoi stati membri, che si trovano sotto il dominio militare israeliano.

A ottobre, l’Euro-Med Monitor ha inviato un promemoria politico ai legislatori dell’UE che descrive nel dettaglio gli attacchi di Israele ai palestinesi nell’Area C e nella Gerusalemme Est. Il promemoria osserva come nonostante la pandemia, e la conseguente crisi economica, Israele abbia aumentato significativamente le demolizioni, incluse quelle di progetti finanziati dall’UE, e come il periodo tra marzo e agosto 2020 abbia avuto il tasso medio più alto di distruzioni degli ultimi quattro anni. “Israele non cerca solo di disincentivare i finanziamenti alla strutture UE, ma mira ad eliminarle del tutto”, ha sottolineato la nota.

In aperta opposizione al pretesto di Israele di demolire le strutture palestinesi poiché “prive di permesso”, l’Euro-Med Monitor ha spiegato, attraverso la documentazione, come Israele non consenta la costruzione e lo sviluppo di qualsiasi tipo di edificio per i palestinesi dell’area C, e nemmeno un collegamento alle reti idriche ed elettriche. “Israele ha reso volutamente quasi impossibile ottenere permessi di costruzione o sviluppo per i palestinesi o internazionali, con il solo 2.3% delle richieste di autorizzazioni edilizie nell’area C approvati dalle autorità di Israele tra il 2009 e il 2012”.

Il promemoria ha inoltre sottolineato che il team di Euro-Med Monitor ha documentato diverse istanze in cui Israele ha demolito e confiscato reti elettriche e attrezzature finanziate dall’UE che erano state installate in coordinamento con l’amministrazione civile israeliana.

Nella nota politica l’Euro-Med Monitor ha raccomandato all’UE l’articolazione di una posizione chiara e consistente sulle demolizioni dei progetti finanziati dall’UE, la richiesta di un risarcimento per i progetti finanziati dall’UE distrutti da Israele e il continuo investimento nello sviluppo palestinese, penalizzando sostanzialmente il governo israeliano quando i progetti finanziati dall’UE sono presi di mira.

“Siamo lieti di vedere che l’UE sta prendendo una così chiara posizione contro le demolizioni delle forze di occupazione. Tuttavia, solo azioni concrete, e non dichiarazioni retoriche, possono fermare le violazioni”, ha concluso Abdu “In qualità di partner commerciale principale, l’UE è moralmente responsabile e politicamente in grado di mettere fine all’assalto di Israele ai diritti palestinesi”.

Traduzione per InfoPal di Sara Origgio