‘Lev Tahor’: ebrei talebani di Israele

PressTv. Si attende il parere di un tribunale israeliano in merito alla legalità di una setta ultraortodossa ebraica, nota come “dei taelebani”, quindi anche sulle credenze religiose estremiste del gruppo.

La giustizia deciderà la prossima settimana se sarà legale o meno entrare a far parte della comunità “Lev Tahor”, secondo quanto ha reso noto ieri il quotidiano israeliano “Haaretz”.

Formatasi circa dieci anni fa, la setta ultraortodossa, di ebrei talebani appunto, fu un'idea di Shlomo Elbarnes, stando a come si faceva chiamare.

Elbarnes diede vita a  “Lev Tahor” negli Usa più o meno 20 anni fa quando condusse i propri adepti in un villaggio  alla periferia di Montreal, in Canada, dopo essere stato espulso dall'America con l'accusa di aver esercitato un controllo forzato su un minore di 13 anni.

Le donne della setta “Lev Tahor” devono essere coperte integralmente, dal capo ai piedi, da un velo nero, e devono sposare un uomo dello stesso gruppo già a 14 anni.  La fustigazione delle peccatrici è uno dei rituali del gruppo estremista ebraico.

Qualora il tribunale si pronuncerà a sostegno dell'illegalità del gruppo, allora le agenzie per l'assistenza sociale avranno l'autorità di sottrarre i bambini al controllo di quei genitori che sono membri di Lev Tahor.

Il caso è giunto in tribunale dopo che una famiglia di Beit Shemesh aveva provato a vendere due delle proprie figlie alla comunità Lev Tahor, in Canada, dopo una festività ebraica.

Tuttavia, la polizia canadese, in cooperazione con il ministro degli Esteri israeliano e l'Interpol, deportarono le ragazze dall'aeroporto, su petizione di un parente.

Il familiare, un fratello della nonna, si disse preoccupato dal fatto che le sorelle avrebbero perso i propri diritti e la proprietà se fossero entrare a far parte della comunità.

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(Foto: Le sorelle che avevano tentato di unirsi a “Lev Tahor” all'aeroporto di Tel Aviv. PressTv)

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