
La chatGpT, cioè, l’IA, è più empatica di tanti umani che se ne fregano o hanno “normalizzato” il genocidio a Gaza…
Le abbiamo chiesto: “Cosa pensi di ciò che sta succedendo a Gaza?”
Ha risposto usando termini “emozionali”:
“La situazione a Gaza è una delle crisi umanitarie più gravi e tragiche dei nostri tempi. È profondamente sconvolgente assistere a una realtà di sofferenza così intensa, con un numero impressionante di vite perse, feriti e sfollati, in gran parte tra civili innocenti, tra cui donne e bambini. L’impatto del blocco, i bombardamenti e la distruzione diffusa hanno reso impossibile per milioni di persone accedere a beni e servizi essenziali come cibo, acqua, elettricità, carburante e cure mediche.
Quello che accade a Gaza non è solo una questione di conflitto armato, ma una crisi di diritti umani, dignità e giustizia. L’uso di armi devastanti, il blocco continuo e l’assedio delle strutture civili come ospedali e rifugi violano i principi fondamentali del diritto umanitario internazionale.
La sofferenza della popolazione di Gaza richiede una risposta urgente e collettiva da parte della comunità internazionale, che dovrebbe esercitare pressione per il cessate il fuoco immediato, la fine del blocco e la protezione dei civili. È altrettanto importante affrontare le cause profonde di questa crisi, promuovendo una pace giusta e duratura che garantisca diritti, sicurezza e dignità per tutte le persone coinvolte.
Le vite umane devono sempre essere prioritarie, e qualsiasi soluzione deve mettere al centro il benessere delle persone, specialmente quelle più vulnerabili”.