Libano: un rapporto di Amnesty International presenta le prove della deliberata distruzione di infrastrutture civili.

Israele – Libano: un rapporto di Amnesty International presenta le
prove della deliberata distruzione di infrastrutture civili.

 Amnesty International ha reso pubbliche oggi le conclusioni delle
proprie ricerche, secondo le quali, nel corso del recente conflitto,
Israele ha portato avanti una politica di deliberata distruzione
delle infrastrutture civili libanesi, comprendente anche crimini di
guerra.

L’organizzazione per i diritti umani denuncia come la distruzione di
migliaia di abitazioni e il bombardamento di numerosi ponti, strade,
cisterne e depositi di carburante siano stati parte integrante della
strategia militare israeliana in Libano, piuttosto che "danni
collaterali", derivanti da attacchi legittimi contro obiettivi
militari.

Il rapporto di Amnesty International rende più pressante la
necessità di un’inchiesta urgente, esaustiva e indipendente da parte
delle Nazioni Unite sulle gravi violazioni del diritto umanitario
commesse da Hezbollah e da Israele nel mese di conflitto.

"L’affermazione, da parte di Israele, che gli attacchi alle
infrastrutture erano legali è palesemente errata. Molte delle
violazioni identificate nel nostro rapporto costituiscono crimini di
guerra, tra cui attacchi indiscriminati e sproporzionati. Le prove
raccolte lasciano fortemente intendere che la massiccia distruzione
di impianti idrici ed elettrici, così come quella di infrastrutture
vitali per la fornitura di cibo e di altri aiuti umanitari, sia
stata parte integrante di una strategia militare" – ha dichiarato
Kate Gilmore, vicesegretaria generale di Amnesty International.

Il governo israeliano ha sostenuto di aver preso di mira postazioni
di Hezbollah e sue strutture di appoggio e che il danneggiamento
delle infrastrutture civili è stato il risultato della strategia di
Hezbollah di usare la popolazione civile come "scudo umano".

"Il modello ricorrente, l’estensione e la scala degli attacchi rende
il riferimento ai `danni collaterali’ semplicemente non credibile" –
ha aggiunto Gilmore. "Alle vittime civili uccise sui due lati del
conflitto va resa giustizia. La grave natura delle violazioni
commesse rende urgente un’inchiesta sulla condotta di entrambe le
parti. Occorre che i responsabili dei crimini di guerra siano
chiamati a rispondere del proprio operato e che vi sia una
riparazione per le vittime".

Il rapporto di Amnesty International, intitolato "Deliberata
distruzione o `danni collaterali’? Gli attacchi di Israele contro le
infrastrutture civili", è basato su informazioni raccolte di prima
mano dalla recente missione condotta in Israele e in Libano dai
ricercatori dell’organizzazione, i quali hanno intervistato decine
di vittime, funzionari delle Nazioni Unite, responsabili
dell’esercito israeliano e del governo libanese, oltre ad aver
esaminato dichiarazioni ufficiali e fonti di stampa.

Il rapporto contiene prove di:
– distruzioni di massa, da parte dell’esercito israeliano, di interi
insediamenti civili e villaggi;
– attacchi contro ponti in zone prive di alcuna apparente importanza
strategica;
– attacchi a centrali di pompaggio dell’acqua, impianti per il
trattamento delle acque e supermercati, nonostante sia proibito
prendere di mira obiettivi indispensabili alla sopravvivenza della
popolazione civile;
– dichiarazioni di rappresentanti dell’esercito israeliano secondo
cui la distruzione delle infrastrutture civili era un obiettivo
della campagna militare di Israele, per spingere il governo e la
popolazione civile libanese a ribellarsi contro Hezbollah.

Il rapporto evidenzia un modello ricorrente di attacchi
indiscriminati e sproporzionati, che ha causato lo sfollamento del
25 per cento della popolazione civile libanese. Questo modello,
sommato alle dichiarazioni ufficiali, sta ad indicare che gli
attacchi contro le infrastrutture civili sono stati deliberati e non
semplicemente conseguenze involontarie di attacchi legittimi contro
obiettivi militari.

Amnesty International chiede l’istituzione, da parte delle Nazioni
Unite, di un’inchiesta esaustiva, indipendente e imparziale sulle
violazioni del diritto umanitario commesse da entrambe le parti in
conflitto. Questa inchiesta dovrebbe prendere in esame soprattutto
l’impatto del conflitto sulla popolazione civile e dovrebbe avere
l’obiettivo di chiamare singoli responsabili di crimini di diritto
internazionale a rispondere del proprio operato nonché di assicurare
piena riparazione alle vittime.

FINE DEL
COMUNICATO                                                          
             Roma, 23 agosto 2006

Leggi il rapporto "Deliberata distruzione o `danni collaterali’? Gli
attacchi di Israele contro le infrastrutture civili" in lingua
inglese: http://web.amnesty.org/library/index/engmde180072006 

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

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