La data della sua liberazione era stata comunicata a fine febbraio scorso quando il detenuto aveva deciso di interrompere lo sciopero contro l’impegno israeliano a rilasciarlo.
Tuttavia ieri, fino a mezzanotte ora locale, nessuno ancora aveva ricevuto una notifica del momento esatto della sua liberazione.
Come primo gesto, ‘Adnan ha fatto visita alla tenda dove siedono in un sit-in i familiari del detenuto Ja’far ‘Ezz id-Din, in sciopero della fame da 20 giorni.
Ad accoglierlo al rientro c’era la folla, esponenti dei comitati per i prigionieri e altri leader politici. Il direttore della Società per i Prigionieri di Jenin, Ragab Abu Diyak, ha rassicurato che a partire da ora, vigerà il massimo della discrezione intorno a Khader ‘Adnan, che ancora dovrà seguire un percorso di riabilitazione dopo 66 giorni di sciopero della fame.
“Tutti i detenuti, di Hamas, di Fatah, del Jihad e del Fronte hanno giurato e hanno intrapreso lo
L’azione di Khader ‘Adnan era stata seguita da molti, in patria come all’estero, e a lui si erano ispirati molti altri detenuti illegalmente in detenzione amministrativca in Israele (senz’accusa e prorogabile a oltranza, ndr) segnando dei momenti senza precedenti nella storia del Movimento dei prigioneiri palestinesi.