Libertà d’espressione in Israele: approvata nuova legge sul risarcimento per ‘diffamazione’, anche dall’estero

Imemc. Fonti israeliane riportano che il parlamento (Knesset), ha approvato, dopo una prima lettura, il controverso disegno di legge sulla “diffamazione” allo scopo di aumentare il risarcimento per le “violazioni di natura diffamatoria” fino a circa 80mila dollari.

Per il Movimento pacifista israeliano Peace Now: “il disegno di legge riguarda da vicino la libertà d'espressione in Israele”.

Il disegno di legge è un emendamento alla legge israeliana sulla diffamazione, passata in prima seduta con 42 voti a favore e 31 contrari.

Il sito d'informazione israeliano Ynet aggiunge alla notizia: “hanno votato a favore del disegno di legge: il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa, Ehud Barak, il deputato di Kadima Meir Sheetrit, il ministro del Lavoro e dei Trasporti, Shalom Simho, il deputato del partito di maggioranza, il Likud, Yariv Levin, e Zevulun Orlev, del Partito Jewish Home”.

La legge porta a circa 80mila dollari la quota prevista per il risarcimento di quanti sono stati vittima di diffamazione. Così fissato, il risarcimento è sei volte superiore alla multa prevista dalla legge israeliana attuale.

Inoltre, la legge stabilisce che “quando sopraggiunge dall'estero una dichiarazione considerata 'diffamatoria, senza dare al soggetto/i  accusato/i la possibilità di difendersi, il trasgressore potrà essere chiamato a giudizio e potrà dover pagare circa 400mila dollari”.

Il deputato di Jewish Home, Zevulun Orlev, uno degli autori di questa legge, ha fatto sapere che “se il disegno di legge non sarà sottoposto a rilettura, lui stesso potrebbe votare contro in seconda seduta, – osservando come – in Israele neanche gli assassini siano soggetti a contravvenzioni di questa portata”.

Per Orlev inoltre, “il modo in cui la legge si esprime, mostra delle lacune nei passi in cui deve tutelare la libertà d'espressione di agenzie d'informazione indipendenti”.

Si è opposto alla legge un altro deputato, Uri Orbach, anch'egli di Jewish Home, perché “sarà utilizzata dai parlamentari per un profitto personale”.
Secondo Orbach, lo slogan della legge è “meglio assassinare qualcuno che diffamarlo”.

Il deputato, Dov Hanin, del partito Hadash, decrive la legge “una punizione estrema per la pubblicazione di dichiarazioni che non arrecano danno”.
Per Hanin “questa legge porta a pensare che Israele si comporti come il più barbaro dei regimi, punendo la diffamazione con il taglio della lingua”, riporta Ynet.

Da Peace Now sostengono che sia un'altra assurda legge della Knesset contro la libertà d'espressione.
“La legge contro la diffamazione distrugge completamente le inchieste e la possibilità di smascherare il malgoverno dei governanti e coloro, tra quanti in Israele detengono potere, che agiscono in malafede”, affermano la Movimento pacifista israeliano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.