Lifeline è salpata da Londra

Imemc e Infopal.  La flotilla “Lifeline 5” è salpata ufficialmente in direzione della Striscia di Gaza per consegnare aiuti umanitari e sfidare l'embargo israeliano, imposto ormai da quattro anni sulla regione. 

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Il portavoce della Flotilla, Zaher Birawi, ha confermato che il viaggio della spedizione è iniziato sabato, con la partenza da Londra, seguendo una cerimonia ufficiale organizzata nei pressi del noto Big Ben.

Birawi ha aggiunto che la flotilla, la quale trasporterà 400 attivisti e 200 macchine – per un valore di almeno 5 milioni di dollari -, resterà ferma una notte in Francia per incontrare diverse istituzioni della società civile; quindii farà tappa a León (Spagna) e in Grecia, Turchia e Siria.

La tappa sulle coste siriane è programmata per l'1 o il 2 ottobre; qui, i partecipanti incontreranno attivisti arabi e africani. Dopo la Siria sarà quindi la volta del porto di al-Arish, in Egitto, l'ultima fermata prima del tentativo di raggiungere il terminal di Rafah e da lì attraversare il confine con la Striscia di Gaza (arrivo previsto il 10 ottobre).

Come ha riferito Birawi, non è ancora avvenuto il coordinamento con l'Egitto per quanto riguarda il rilascio del permesso di attraversamento della frontiera. Ad ogni modo, ha aggiunto, “il governo egiziano aveva già aperto il passaggio agli aiuti umanitari in seguito agli avvenimenti della Freedom Flotilla, per cui prevediamo e speriamo che non vi sarà nulla che ci impedisca di accedere alla Striscia”. Gli organizzatori della flotilla contatteranno comunque le autorità egiziane quando lasceranno la Siria, in modo da fornire loro tutte le informazioni necessarie.

Sull'argomento si è espresso Galloway, ex membro della Camera dei Comuni e guida della flotilla, che ha dichiarato di non aver “ricevuto alcun messaggio o decreto ufficiale che proibisca l'entrata in terra egiziana”, mentre dall'altra parte si sono susseguite le notizie riguardanti un annuncio delle autorità del Cairo, che hanno definito l'ex deputato “persona indesiderata nel territorio [egiziano]”. Lo scontro verbale è avvenuto sullo sfondo delle critiche di Galloway per il comportamento tenuto dall'esercito nei confronti degli attivisti internazionali di “Lifeline 4”, giunta in Egitto all'inizio dell'anno. Il politico scozzese si è quindi detto pronto ad abbandonare la flotilla, nel caso Il Cairo sbarrasse la strada alla spedizione per causa sua.

Per quanto riguarda le donazioni, gli organizzatori hanno annunciato che le medicine e le attrezzature mediche inviate dai paesi europei sono già state tutte imbarcate, mentre le offerte in denaro proseguiranno fino a dopo l'arrivo a Damasco.

Come ha inoltre precisato il presidente del Comitato di coordinamento della flotilla, che è stata lanciata con il motto “Trasportiamo al popolo di Gaza ciò che gli spetta e ciò che chiede”, la spedizione ha ricevuto dalle istituzioni e dalle organizzazioni umanitarie della Striscia alcuni elenchi esemplificativi, che contengono i materiali di base di cui necessitano attualmente i cittadini palestinesi della regione assediata.

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