Lifeline5: accoglienza popolare ed ufficiale per i 340 attivisti di solidarietà

Rafah (Gaza) – InfoPal.it. Ieri sera, il convoglio Lifeline5 è entrato nella Striscia di Gaza assediata.
Ad attenderli, c'è stata un'accoglienza popolare e di rappresentanza di centinaia di cittadini palestinesi.

I membri del convoglio, all'arrivo hanno incontrato il sottosegretario del ministro degli Esteri di Gaza, Ahmed Yousef, e Ahmed al-Kurd, ministro per gli Affari sociali. Entrambi hanno dato il benvenuto alla delegazione.

Subito dopo l'arrivo, si è tenuta una conferenza stampa di ringraziamento per i presenti e per tutti coloro che hanno reso possibile la missione, tra cui anche l'Egitto che ha permesso il passaggio sul proprio territorio.

Proprio l'Egitto non aveva permesso di viaggiare in direzione di Gaza all'ex deputato britannico George Galloway, a capo del convoglio, e a altri 17 componenti della delegazione, tra cui un ultra settantenne.

Nel suo discorso, Mohamemd Sawalha, capo di “Iniziativa islamica” in Gran Bretagna, ha ripercorso le avversità a cui tutto il convoglio è stato sottoposto perché la missione fosse ostacolata e per impedirgli di portare a termine il viaggio. Sawalha ha promesso che a questo seguiranno altri convogli.

“Torneremo ancora a Gaza, perché qui si sta conducendo una lotta globale per la libertà e l'emancipazione da razzismo e sionismo. Tutti nel mondo devono sapere che le politiche razziste del sionismo saranno sconfitte presto, la Palestina non resterà ad oltranza un ostaggio e Gaza non dovrà dipendere dagli aiuti per sempre. La Palestina è un affare mondiale”.

Ricordando che 340 attivisti di solidarietà, provenienti da 30 Paesi con aiuti umanitari per un valore pari a 5milioni di dollari, Sawalha ha rassicurato la popolazione di Gaza che, dopo il massacro dei commando israeliani ai danni della Freedom Flotilla (31 maggio 2010), l'umore dell'opinione pubblica è cambiato profondamente.

“Lifeline5 è una breccia nell'assedio, ma riusciremo a romperlo del tutto. Promettiamo che ritorneremo e lo faremo fino alla vittoria e alla liberazione”.

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