Dopo una visita nel territorio palestinese assediato, domenica ha ripercorso il viaggio a ritroso, attraversando il valico di Rafah al confine con l’Egitto e lasciandosi alle spalle Gaza.
Lifeline 5 (Viva Palestina) verso Gaza.
Lifeline5 (Viva Palestina), in volo verso l'Egitto?
Il Convoglio Lifeline5 (Viva Palestina) è ancora a Latakya
Ma si è ripetuta la situazione del convoglio Viva Palestina3 (dicembre 2009 – gennnaio 2010).
I pullman si sono fermati due volte durante il percorso. La prima volta brevemente per soddisfare un diritto costituzionale inalienabile, in uno spazio sabbioso. Sono scesi per primi alcuni uomini, poi si è alzata una donna araba, immediato l'urlo nazi-ridicolous del poliziotto egiziano “NO WOMEN”. Storico. E' stato travolto dal protagonismo femminile del convoglio.
Le signore nel buio hanno potuto anche loro fare quello che si voleva permesso solo agli uomini.
Siamo arrivati all'aeroporto del Cairo alle 23,30.
Siamo stati sequestrati e ora siamo all'interno dell'aeroporto dove passeremo la notte.
Ci eravamo già abituati all'idea di passare una notte in albergo, fare una doccia, etc, quando, dopo aver ricevuto varie assicurazioni, dagli sbirri di Mubarak, che una volta entrati all'interno ci avrebbero portato in albergo, tutto è stato ribaltato.
Ma ci è stato concesso di arrivare a uno spazio di ristoro, poi saremo trasportati, sempre sotto scorta, al terminal 1, dove parte l'alitalia, ahimé domani alle 13.
Naturalmente il tutto, ci dicono, avviene per la nostra sicurezza.
Non siamo riusciti, arrivati a Gaza, a raccontarvi le vicende degli ultimi giorni. Il programma ufficiale è stato molto intenso e la libertà di movimento limitata. Arrivati il primo giorno al nord della Striscia per visitare un campo profughi, i pullman hanno fatto rapidamente marcia indietro per un attacco israeliano.
Avremo tempo per una analisi dei significato politico del convoglio e per un racconto degli incontri e dei dettagli.
(…)
Pronti a partecipare alle prossime flottiglie e ai prossimi convogli.