L’inaccettabile e orwelliano doppio standard della “comunità internazionale”

InfoPal. Di Angela Lano. L’assassinio della collega giornalista Shireen Abu Aqleh per mano delle canaglie sioniste mi ha particolarmente turbata, nonostante siano quasi quattro decenni che mi dedico alla questione palestinese. In realtà non ci si abitua mai al Male e all’Ingiustizia, e così deve essere. Bisogna rimanere sempre attenti e vigili, e non anestetizzare mai la Coscienza.

Ciò che mi addolora, di questo brutale omicidio perpetrato da un cecchino – probabilmente da uno dei tanti giovani soldati israeliani lobotomizzati dall’odio e dalla propaganda -, è la sua totale “gratuità”. La gratuità del Male. Sparare alla faccia di una giornalista, con un proiettile a frammentazione (che le ha spappolato il cervello), o sparare a un bambino, un adolescente, un vecchio, una mamma, una giovane donna, che non rappresentano minaccia alcuna per gli isterici e codardi soldati sionisti, rappresenta un’ostentazione cieca e bestiale, direi diabolica, della prepotenza dell’occupante israeliano, forte del possesso di armi super-tecnologiche e potenti, e dell’appoggio incondizionato della cosiddetta comunità internazionale – una cricca, questa, di delinquenti, parte e al soldo della Cupola finanziario-massonica globale.

Doppio standard.

Trovo disgustoso il doppio standard di tale cricca e dei loro media e social lacchè, che coprono, occultano, manipolano i fatti per difendere il loro beniamino Israele… Ma trovo altrettanto inaccettabile la stupidità delle masse di umani starnazzanti nelle piazze, manovrati dalla propaganda della Cupola e dai suoi ridicoli slogan di “pace” (guerra) e “giustizia” (ingiustizia) unidirezionali verso certi scenari bellici e non verso altri.

In poche settimane, la corrotta “comunità internazionale” ha chiesto, e ottenuto, sanzioni contro la Russia e armi per l’Ucraina (pur essendo, anche qui, ribaltata la realtà dei fatti tra oppresso e oppressore), mentre da 74 anni il popolo nativo di Palestina è massacrato e violentato sistematicamente dagli invasori sionisti arrivati, tra fine ‘800 e prima metà del ‘900 (e poi, ancora, fino ai giorni nostri) dall’Europa neo-colonizzatrice. Ogni tentativo di giustizia, ma anche solo di corretta narrazione dei fatti, viene ostacolata, negata, attaccata e perseguita dalle istituzioni e dai media mainstream internazionali. Esattamente come avviene per altri scenari bellici nel mondo.

La “comunità internazionale” ha sposato soltanto la causa ucraina (creata ad hoc da USA/NATO per fini imperialistici e anti-Est del mondo) e su di essa ha concentrato tutti gli sforzi, ipnotizzando come robot le “brave anime” sempre pronte a scendere in campo per le nobili iniziative umanitarie inventate dalle gang di Davos, del Bilderberg & co. e dei media loro asserviti.

Orwell docet.

Allora possono morire bambini, madri e coraggiose giornaliste palestinesi per mano di assassini che rimarranno, come al solito, impuniti, ma non potremo perderci assolutamente l’ultimo discorso di un attore-burattino al servizio della NATO o l’ultima manifestazione di piazza per i battaglioni neo-nazisti spacciati per resistenti. Giustizia e pace sono concetti manipolabili a “seconda” degli scenari. Non sono valori assoluti e universali. #Sono Shireen Abu Aqleh#