L’indagine dell’Euro-Mid sull’assalto israeliano contro la Striscia di Gaza documenta crimini di guerra

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Ginevra, 1° novembre 2014. Osservatorio Euro-mediterraneo per i Diritti umani.

L’Osservatorio Euro-mediterraneo per i Diritti umani ha annunciato, nella conferenza svoltasi a Londra in data 30 ottobre, i  risultati di due rapporti completi, ai quali ha lavorato il suo team per più di 114 giorni, sui crimini di guerra commessi a Gaza durante l’ultima guerra durata  50 giorni, dall’8 luglio al 26 agosto 2014.

L’osservatorio Euro-mediterraneo ha presentato la prima relazione, intitolata: “Attacchi e omicidi indiscriminati: Israele si vendica su Gaza uccidendo i civili”. La relazione documenta le violazioni del diritto internazionale perpetrate dalle forze armate israeliane mediante attacchi indiscriminati, uccisione intenzionale di civili, uso di armi non convenzionali, disprezzo della vita dei bambini e dei disabili.

La seconda relazione, intitolata “Il sistema israeliano di controllo: l’utilizzo di civili palestinesi come scudi umani”, documenta l’utilizzo, durante l’ultima guerra, dei civili palestinesi come scudi umani da parte delle autorità israeliane.

L’Osservatorio Euro-mediterraneo, un’organizzazione non governativa con sede a Ginevra, ha spiegato che il suo team di lavoro nei territori palestinesi ha cominciato a condurre una ricerca sul campo a partire dal secondo giorno di guerra nella Striscia di Gaza, guerra durata 50 giorni, e che ha condotto un sondaggio globale in tutta la Striscia, intervistando 432 persone, trattando 144 casi riguardanti l’uccisione di almeno 2 persone.

L’Osservatorio ha lavorato analizzando attentamente le informazioni così ottenute per raggiungere i suoi risultati.

L’Osservatorio internazionale dei diritti umani ha affermato di essere in contatto con la Commissione di inchiesta sulla Striscia di Gaza, formata  dal Consiglio per i diritti umani, cui ha fornito copia dei propri rapporti, sottolineando che “le operazioni di ricostruzione di Gaza sono importanti, anche se non serviranno a porre fine alla violenza se si continuerà a garantire l’ impunità ai colpevoli”.

La prima relazione: attacchi indiscriminati e omicidi generalizzati 

Secondo quanto illustra la prima relazione, lunga più di 70 pagine, la Striscia di Gaza è stata testimone di violazioni massicce dei diritti umani durante la guerra dei 50 giorni, nel corso della quale le forze armate israeliane hanno lanciato circa 60.664 incursioni via terra, mare e aria, uccidendo 2147 palestinesi, molti dei quali membri di una stessa famiglia, distruggendo 17132 case, di cui 2465 rase al suolo.

Il rapporto dimostra che gli attacchi sono stati condotti, nella maggior parte dei casi, in modo casuale, sottolineando la negligenza delle forze israeliane nell’adottare le misure necessarie alla protezione dei civili, compresi i bambini e le persone con esigenze speciali, durante l’esecuzione degli assalti, e conclude che, in molti casi, l’obiettivo delle aggressioni erano luoghi in cui erano concentrati i civili, che sono stati uccisi deliberatamente. Il rapporto dichiara inoltre che l’esercito israeliano ha bombardato civili durante tentativi di fuga, senza dare loro l’opportunità di salvarsi.

Il rapporto deduce dalle testimonianze di alcune vittime, delle loro famiglie e dai certificati stilati dai medici che hanno vissuto l’ultima offensiva, che Israele abbia usato armi non convenzionali, come le bombe ai chiodi, allo scopo di provocare sofferenze gratuite, come i grandi ematomi sugli arti dei feriti e dei morti, o le ustioni profonde fino alle ossa, o i chiodi che penetrano nel corpo senza lasciare ferite esterne, o l’avvelenamento, praticato nelle aree densamente popolate, tutte attività vietate, secondo la relazione, sia dal punto di vista giuridico che da quello etico.

Il rapporto ritiene che l’uccisione di 530 bambini durante la guerra e il ferimento di altri 3000, a 1000 dei quali sono state causate invalidità permanenti, sia un fatto che indica il disprezzo assoluto per la vita dei bambini. Il rapporto documenta il bombardamento senza preavviso, da parte delle forze armate israeliane, delle sedi delle associazioni per la cura dei disabili e di alcune case abitate da persone disabili.

Allo stesso modo, il rapporto sottolinea come gli “avvertimenti” dell’esercito israeliano mediante chiamate telefoniche non siano stati sufficienti a garantire la protezione dei civili, dal momento che l’attacco, nella maggior parte dei casi, seguiva l’avvertimento dopo meno di 2 minuti, o addirittura dopo nemmeno un minuto. 

Seconda relazione: l’utilizzo di civili palestinesi come scudi umani 

Nella seconda relazione, l’osservatorio documenta l’uso, da parte delle forze israeliane, di civili palestinesi come scudi umani per proteggere i soldati o le attrezzature israeliane durante le incursioni nella Striscia di Gaza. Almeno 6 casi si sono verificati nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia. In un caso anche un bambino è stato utilizzato come scudo umano.

Il rapporto indica che i civili sono stati usati come scudi umani, mentre decine di altri sono stati sottoposti a trattamenti disumani e degradanti da parte dei soldati israeliani: la loro libertà è stata limitata per ore, in molti casi per diversi giorni e, durante la detenzione, i civili sono stati sottoposti a trattamenti crudeli, come percosse, umiliazioni, insulti e la privazione della maggior parte dei vestiti. I civili sono stati trattenuti, con mani e piedi legati e occhi bendati, sotto il sole cocente per lunghi periodi.

Il rapporto osserva che l’utilizzo dei palestinesi come scudi umani ben rappresenta la politica abituale di Israele, e non un caso isolato, dal momento che situazioni simili a quelle documentate nella Striscia di Gaza si sono verificate anche in Cisgiordania: la relazione documenta due casi recentemente accaduti a Silwad, nella zona centrale della Cisgiordania.

D’altra parte, la relazione contesta le affermazioni israeliane sul ricorso, da parte di fazioni armate palestinesi, ai civili palestinesi come scudi umani, spiegando che il team non si è mai imbattuto in nessun caso del genere, citando 400 testimoni, nessuno dei quali ha detto di essere stato usato come scudo umano dai palestinesi, negando l’affermazione secondo cui le fazioni palestinesi li abbiano costretti a restare nelle loro case quando erano possibili  bombardamenti da parte israeliana.

Orientamenti legali

Le suddette violazioni del diritto internazionale umanitario e le violazioni della Convenzione di Ginevra (1949) costituiscono crimini di guerra in base agli Accordi di Roma di fronte alla Corte Penale Internazionale.

L’Osservatorio Euro-mediterraneo dichiara che resterà in contatto con le autorità interessate nell’ambito delle Nazioni Unite, nella speranza che sia condotta un’indagine approfondita con il sostegno del Consiglio di Sicurezza o dell’Assemblea generale in caso di ricorso al diritto di veto, in modo tale da deferire il caso davanti alla Corte Penale Internazionale o a un Tribunale speciale appositamente costituito, invitando gli Stati aderenti alla Convenzione di Ginevra al rispetto delle norme della Convenzione stessa in materia di giurisdizione universale e di processi ai criminali  di guerra davanti a giudici nazionali.

Il dottor Rami ‘Abdu, presidente dell’Osservatorio Euro-mediterraneo, ha dichiarato: “I palestinesi hanno bisogno di ricostruire Gaza per continuare a vivere, ma la loro diventerà una vita priva di dignità e di speranza in caso di fallimento nel perseguire gli autori dei crimini e in caso di mancata tutela dei diritti umani nella regione”.

Traduzione di Federica Pistono

Fonte:

رابط تقرير “الهجمات العشوائية والقتل العمد: إسرائيل تنتقم من غزة بقتل مدنييها”:
http://euromid.org/uploads/reports/Killing_AR.pdf

رابط تقرير “منظومة السيطرة الإسرائيلية” استخدام المدنيين الفلسطينيين دروعا بشرية”:
http://euromid.org/uploads/reports/arabic-Human%20shields.pdf

رابط فيديو يوثق استخدام المدنيين الفلسطينيين كدروع بشرية في قطاع غزة والضفة الغربية:
http://www.youtube.com/watch?v=sLjd_y7CJQg