L’inviato degli EAU afferma che Israele “assomiglia molto a Dubai”

MEMO. Il primo ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Israele ha completato lo scorso 5 marzo la sua visita preliminare nel Paese, dopo aver incontrato i massimi dirigenti e aver cercato luoghi adatti per l’ambasciata e la sua casa.

Mohammad Mahmoud Al Khaja è arrivato a Tel Aviv dopo che lo scorso settembre i due Paesi hanno concordato, in modo alquanto controverso, di normalizzare le relazioni.

“Grazie per il caloroso saluto, Tel Aviv-Yafo”, ha twittato. “Assomiglia molto ad Abu Dhabi e Dubai, città dinamiche e cosmopolite che si affacciano sull’acqua”.

L’ambasciatore ha anche ripetuto lo stesso tweet in ebraico.

Secondo la Israeli Broadcasting Corporation, Al Khaja dovrebbe lasciare Israele mercoledì per tornare più avanti ad assumere le sue funzioni, dopo aver individuato l’ambasciata di Abu Dhabi a Tel Aviv.

È arrivato in Israele lunedì e ha presentato le sue credenziali diplomatiche al presidente Reuven Rivlin. In una riunione separata, ha anche incontrato il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi.

Martedì ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu, che gli ha detto: “Stiamo cambiando il Medio Oriente, stiamo cambiando il mondo”.

Il mese scorso, Al Khaja ha prestato giuramento come ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Israele.

Nel 2020, in seguito alla firma degli accordi di Abraham, gli Emirati Arabi Uniti e Israele hanno deciso di stabilire piene relazioni diplomatiche, culturali e commerciali.

Da allora Bahrain, Sudan e Marocco hanno tutti concordato di stabilire legami con lo stato invasore di Israele, in accordi mediati dall’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

La leadership palestinese ha condannato l’instaurazione di legami con l’occupazione come una “pugnalata sleale alla causa palestinese”.

Da allora Israele ha nominato Eitan Na’eh a capo di una missione temporanea ad Abu Dhabi, fino a quando non sarà assegnato un inviato permanente.

Tel Aviv e Abu Dhabi hanno anche firmato trattati sui voli diretti e sui viaggi senza visto, insieme ad accordi su protezione degli investimenti, scienza e tecnologia.

Traduzione per InfoPal di Giulia Barbini