L’inviato ONU per il processo di pace in Medio Oriente lancia allarme su realtà di uno “Stato sotto continua occupazione”

UNESCO-meeting-roomMEMO. Un alto ufficiale delle Nazioni Unite ha messo in guardia dalla realtà di uno “Stato sotto continua occupazione in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati”, senza intraprendere un’azione adeguata.

Il nuovo rapporto redatto dall’Ufficio del Coordinatore Speciale per il processo di pace in Medio Oriente (UNSCO), evidenza la permanente dipendenza palestinese da Israele, “in particolare sulle questioni relative alla libertà di circolazione, l’accesso alle risorse naturali, la disponibilità finanziaria, l’acqua e l’elettricità.

Il Coordinatore Speciale ha affermato che “nel quadro di tale dipendenza, che deriva dall’occupazione, dovrebbe essere una priorità sbloccare l’economia palestinese sollevando le restrizioni”.

Il rapporto dell’UNSCO sarà presentato all’incontro biennale dell’Ad Hoc Liaison Committee (AHLC) a New York, il prossimo 19 settembre. L’AHLC è il principale meccanismo di coordinazione, a livello politico, dell’assistenza allo sviluppo dei Territori Occupati ed è presieduto dalla Norvegia e co-diretto dall’UE e dagli Stati Uniti. Altri partecipanti sono le Nazioni Unite, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.

L’UNSCO pone l’attenzione anche sulla terribile situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, “esacerbata dal regime israeliano particolarmente restrittivo, che alimenta l’instabilità, danneggia lo sviluppo economico di Gaza e ostacola la basilare erogazione dei servizi”.

Il report si appella, inoltre, “alla fornitura prevedibile e ininterrotta di materiale da costruzione così come di altri articoli che abbiano un doppio utilizzo, al fine di soddisfare la domanda proveniente da Gaza”.

Riferendosi alla continua costruzione di insediamenti israeliani e alla demolizione degli edifici palestinesi in Cisgiordania, il rapporto ha sottolineato “un bisogno urgente di passi in avanti per ribaltare le tendenze negative sul campo, al fine di impedire il consolidarsi di uno Stato sotto continua occupazione e in conflitto, che non è compatibile con la realizzazione delle aspirazioni nazionali di entrambi i popoli”.

Traduzione per InfoPal di M.D.F.