L’Irlanda discuterà la nuova legge che criminalizza il commercio con gli insediamenti israeliani

MEMO. L’Irlanda è pronta a discutere una nuova legge che mira a vietare l’importazione e la vendita di merci originarie dagli insediamenti illegali nei territori palestinesi occupati.

Martedì, la senatrice indipendente Frances Black ha lanciato il disegno di legge del 2018 “Controllo delle attività economiche sui Territori occupati”, previsto per il dibattito nel Seanad Éireann (Senato) mercoledì 31 gennaio.

Secondo un comunicato stampa che annuncia il suo lancio, il disegno di legge “mira a vietare l’importazione e la vendita di beni, servizi e risorse naturali originarie dagli insediamenti illegali nei Territori occupati”. “Tali insediamenti”, si legge nella dichiarazione, “sono illegali sia in base al diritto internazionale umanitario che alla legge nazionale irlandese, e si traducono in violazioni dei diritti umani sul territorio”. Nonostante l’illegalità dell’importazione e della vendita di beni dagli insediamenti israeliani, la dichiarazione sottolinea che l’Irlanda continua a fornire “un sostegno economico attraverso il commercio di questi beni”.

I redattori del disegno di legge hanno rivelato che la legge era stata “preparata con il sostegno di Trócaire, Christian-Aid e del Congresso irlandese dei sindacati (ICTU), e si applica agli insediamenti nei Territori occupati in cui vi è un chiaro consenso giuridico internazionale sulla violazione del diritto internazionale”. Hanno insistito sul fatto che “l’esempio più chiaro di queste violazioni è stato l’espansione degli insediamenti nella Cisgiordania palestinese, che sono stati ripetutamente condannati come illegali dall’ONU, dall’UE, dalla Corte internazionale di giustizia e dal governo irlandese”.

Parlando in anticipo dell’introduzione del disegno di legge, il senatore Black ha dichiarato:

“Questa è una possibilità per l’Irlanda di difendere i diritti delle persone vulnerabili. Si tratta di rispettare il diritto internazionale e di rifiutarsi di sostenere attività illegali e sofferenza umana”.

Black ha detto di essere “appassionato della lotta del popolo palestinese”. Ha insistito sul fatto che “il commercio dei beni degli insediamenti rafforza l’ingiustizia” e ha spiegato che “nei Territori occupati, le persone vengono cacciate con la forza dalle loro case, vengono sequestrati terreni agricoli fertili, e la frutta e gli ortaggi prodotti vengono venduti sugli scaffali irlandesi per pagare tutto”.

Il progetto di legge non mira solo a una semplice denuncia degli insediamenti israeliani, ma sta cercando di indurre i governi di tutto il mondo a considerarli illegali. Black ha sottolineato che sei anni fa il governo irlandese criticò gli inarrestabili progressi degli insediamenti israeliani, ma da allora non hanno fatto nulla al riguardo.

“Da allora in poi si è proseguito solo in un modo, con l’espansione degli insediamenti, la demolizione di altre case palestinesi e la confisca delle terre. È chiaro che le promesse vuote non hanno funzionato, ma nulla è stato fatto. L’Irlanda deve dimostrare leadership e agire”, ha protestato Black.

Il disegno di legge 2018 sui Territori occupati sarà discusso in seconda fase nel Seanad Éireann mercoledì prossimo e sarà trasmesso in diretta streaming su Oireachtas TV. È stato co-firmato dai senatori Alice-Mary Higgins, Lynn Ruane, Grace O’Sullivan, Colette Kelleher, John Dolan e David Norris.

 

(Foto: costruzione illegale degli insediamenti in Cisgiordania il 22 febbraio 2017)

Traduzione di  Daniela Caruso