“L’isolamento delle città palestinesi è una punizione di massa razzista israeliana”

-525685242PIC. Secondo i cittadini e i funzionari palestinesi, le misure militari e di sicurezza israeliane in Cisgiordania e nella Gerusalemme occupata hanno trasformato i villaggi e le città in cantoni isolati, attraverso l’uso di cubi di cemento.

Testimoni oculari hanno dichiarato che nella settimana appena passata, l’esercito israeliano ha chiuso gli ingressi di al-Ram, Gerusalemme Nord, Sinjil, Aboud, Deir Abu Mishaal e di numerose città di Gerusalemme usando cubi di cemento; inoltre ha piazzato parecchi check-point in diversi luoghi.

I quartieri palestinesi di Gerusalemme Est sono stati testimoni di scontri con le forze di occupazione israeliana (IOF) per parecchi mesi. Scontri dovuti alle proteste contro le politiche di occupazione, gli arresti giornalieri e i ripetuti assalti alla moschea di al-Aqsa da parte dei coloni.

Come effetto dei crescenti assalti alla moschea, i palestinesi hanno recentemente compiuto attacchi a Gerusalemme e in Cisgiordania che hanno provocato la morte e il ferimento di parecchi israeliani. L’ultimo attacco si è verificato martedì 18 novembre, quando due palestinesi, poi uccisi sul colpo dalla polizia israeliana, hanno attaccato una sinagoga a Gerusalemme Ovest, uccidendo cinque israeliani e ferendone altri.

Razzismo di occupazione

Secondo l’agenzia stampa Anadolu, Ziad Abu Ein, il responsabile dei dossier su insediamento e Muro dell’Organizzazione della liberazione palestinese (OLP), ha affermato che Israele, chiudendo le entrate principali a città e villaggi in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, sta creando nuovi ghetti simili ai cantoni dell’apartheid in Sud Africa.

Ha aggiunto che Israele ha cominciato a usare questo metodo come una punizione di massa ogni volta che dei palestinesi compiono degli attacchi contro obiettivi israeliani. Ha evidenziato che Israele ha usato questo metodo nella prima intifada (rivolta) nel 1987 e nell’intifada di al-Aqsa nel 2000. Ha continuato: “Dal 2002 Israele ha isolato 11 città palestinesi con il Muro di Separazione e cancelli elettrici e ha creato 63 posti di blocco in Cisgordania”.

All’ingresso della città di al-Ram, decine di veicoli palestinesi sono rimasti ammassati dalla chiusura delle entrate e i cittadini si stanno muovendo a piedi. L’ingresso della città è solitamente testimone di violenti scontri con le truppe di occupazione israeliane.

Secondi i cittadini, la chiusura dei cancelli ha fermato la vita normale in città: commercianti e impiegati devono andare a lavoro a piedi, perdendo molto tempo. Inoltre i mercanti affermano che non possono far entrare beni e alimenti in città.

Israele ha intensificato le sue misure di sicurezza nei posti di blocco militari in Cisgiordania e ha costruito blocchi stradali volanti fra i villaggi e le città palestinesi con il pretesto di mantenere la sicurezza.