L’Italia verso il riconoscimento dello Stato di Palestina

italypalflagsIl Parlamento italiano si sta preparando per discutere il riconoscimento dello stato di Palestina con una serie di mozioni che saranno presentate, probabilmente, questa settimana alla Camera.
I promotori delle mozioni sono del partito Sinistra Ecologia Libertà, del partito Socialista Italiano e del Partito Democratico.
Il primo incontro è avvenuto il 19 febbraio, durante il quale è stato mostrato il testo sviluppato dal responsabile per gli affari esteri del PD, Enzo Amendola, per accelerare il riconoscimento esplicito dello stato palestinese. Anche il uovo centro-destra, schieramento del ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha presentato la sua mozione. 
Il presidente della commissione Esteri, Fabrizio Cicchitto, spiega che il testo del NCD, a differenza di quello del PD (il quale corrisponderà alla mozione approvata dal Parlamento Europeo) “prevede il riconoscimento del principio ‘due popoli due Stati’ ma nell’ambito di una opzione politica: il rispetto delle trattative fra le parti, in modo da favorire le intese fra Israele e i Palestinesi. Il riconoscimento unilaterale, invece, sarebbe un errore”.
D’accordo con il rappresentante della Sinistra italiana, Nichi Vendola, “il governo italiano deve riconoscere lo Stato di Palestina affinché possano ripartire i negoziati per arrivare alla soluzione due popoli, due Stati “.
Un rappresentante del Movimento Cinque Stelle ha aggiunto che “conta solo restituire ai palestinesi i loro diritti”.
 
La Lega Nord discorda fortemente. 
Le due mozioni della sinistra sono state presentate ieri in conferenza stampa a Montecitorio, alla presenza dei firmatari e di Arturo Scotto (capogruppo Sel alla Camera), dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini e di un ex ambasciatore e negoziatore israeliano, Ilan Baruch, giunto in Italia, come ha spiegato lui stesso, “per parlare ai parlamentari e agli italiani, attraverso i mezzi di informazione, per conquistare attenzione e sostegno per una mozione che impegna l’Italia, auspicabilmente in modo incondizionato, al riconoscimento dello Stato di Palestina”.
Quello del Parlamento italiano “giunge in ritardo” rispetto ai pronunciamenti di altre assemblee analoghe della Spagna, del Regno Unito, della Svezia”, ha osservato Scotto. Ma è comunque un voto particolarmente importante per il Paese e per l’Europa”.
Ciò che il Parlamento italiano sta discutendo al momento è prendere una decisione che ha le radici nel novembre 2012, quando l’Italia si espresse in favore del riconoscimento della Palestina come Stato osservatore, nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 
Quindi è un atto con delle conseguenze, se comparato ad altri parlamenti europei. Il ministro italiano Scotto ha affermato: “Per questo mi auguro che domani non ci siano divisioni e che si approvi una mozione unitaria con il più largo consenso possibile: andiamo nella stessa direzione e abbiamo lo stesso obiettivo che è quello di far riaprire i negoziati di pace”.
La Risoluzione del Parlamento Europeo
Molti Paesi europei non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, né lo hanno fatto gli Stati Uniti – storico alleato di Israele. Ma l’Assemblea generale dell’Onu approvò un riconoscimento di fatto nel 2012.
Sono 135 i Paesi del mondo che hanno ufficializzato il riconoscimento – tra questi alcuni Paesi dell’Est Europa, prima di entrare nella Ue, e la Svezia, con un voto storico lo scorso ottobre. Il governo svedese ha annunciato l’apertura di un’ambasciata palestinese a Stoccolma. Nella maggior parte dei Paesi la Palestina ha una missione diplomatica ma non un’ambasciata. In molti Paesi Ue – tra cui Regno Unito, Francia e Spagna – sono passati voti parlamentari non vincolanti per i governi, che hanno comunque provocato le proteste di Israele. Nel dicembre scorso, un gruppo di 800 personalità israeliane, tra cui gli scrittori Oz, Yehoshua e Grossman, hanno inviato un appello ai parlamenti europei caldeggiando il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dei governi Ue.
(Fonti: Imemc e Repubblica)