
Damasco – InfoPal. Soltanto un’entità canaglia, che non conosce umanità alcuna, che non ha rispetto di alcun tipo di legalità e di diritto umano poteva bombardare un Paese devastato dal terremoto. Questa entità si chiama Israele e ha sganciato diversi missili, nella notte di domenica, contro la capitale siriana, Damasco, uccidendo 15 persone e ferendone molte altre.
Il missile israeliano ha colpito il quartiere Kafar Souseh di Damasco, danneggiando gravemente un edificio residenziale e causando numerosi morti e feriti.
Una raffica di missili sparati dalle Alture del Golan occupate ha colpito Damasco ed i suoi dintorni intorno a mezzanotte e, anche se le difese aeree siriane sono state attivate, almeno uno ha colpito direttamente un edificio residenziale a più piani.
Almeno cinque persone, tra cui un soldato, sono state uccise ed altri 15 civili sono stati feriti nell’attacco, ha dichiarato una fonte militare siriana a SANA, aggiungendo che “l’aggressione israeliana” ha portato alla “distruzione di diverse abitazioni civili” ed altri “danni materiali”.
Le forze di difesa israeliane non hanno riconosciuto l’attacco, in linea con la loro politica di lunga data di non discutere le operazioni al di fuori del paese. Tuttavia, citando un diritto preventivo all’autodifesa contro l’Iran, Israele ha effettuato “centinaia” di bombardamenti e attacchi missilistici contro la Siria dal 2011. La Siria ha ripetutamente protestato contro gli attacchi come violazione della sua sovranità, senza alcun risultato.
L’attacco missilistico di domenica è il primo grande attacco da quando una serie di devastanti terremoti ha ucciso migliaia di persone nel nord della Siria, il 6 febbraio. La vicina Turchia, che ha avuto molti morti e ingenti distruzioni, ha ricevuto più attenzione e aiuti internazionali, con soccorritori da tutto il mondo che sono accorsi per aiutare.
Nel caso della Siria, solo poche nazioni selezionate vengono in suo aiuto, con il governo di Damasco che incolpa le sanzioni occidentali e anni di blocco economico e occupazione guidati dagli Stati Uniti per aver esacerbato la crisi e ostacolato i soccorsi.
(Fonti: The Palestine Chronicle, MEMO, SANA e WAFA).