Lobby sioniste sono riuscite a spingere paesi donatori a smettere di finanziare l’UNRWA, afferma gruppo

MEMO e Quds Press. Il direttore dell’Autorità 302 per la difesa dei diritti dei rifugiati, Ali Huwaidi, ha affermato domenica che le lobby sioniste sono riuscite a spingere molti paesi a smettere di contribuire all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA).

Parlando a Quds Press, Huwaidi ha detto: “La crisi dell’UNRWA non è mai stata finanziaria, ma completamente politica”, sottolineando che la lobby sionista e le amministrazioni statunitensi “hanno preso di mira la questione dei rifugiati palestinesi e del diritto al ritorno”.

Huweidi ha aggiunto: “Lo stato d’occupazione sionista sta conducendo intensi contatti con i paesi donatori che contribuiscono al bilancio dell’UNRWA. Le lobby sioniste sono riuscite a spingere molti paesi donatori ad interrompere i loro contributi.

“La Gran Bretagna ha recentemente dimezzato il suo contributo per il 2022. Qatar, Arabia Saudita e Kuwait hanno ridotto i loro contributi e gli Emirati Arabi Uniti hanno completamente interrotto il loro contributo nel febbraio del 2021”.

Alla luce di questa situazione critica, Huwaidi ha ribadito che “non c’è alternativa all’UNRWA, che è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1949 per occuparsi dei profughi palestinesi”.

Ha osservato che attualmente ci sono sei milioni di profughi palestinesi, principalmente nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, in Libano, in Giordania e in Siria.

Per risolvere la crisi dell’UNRWA, l’Autorità Palestinese dovrebbe mobilitarsi per affrontare la questione, ha affermato, al fine di preservare la questione dei rifugiati e il diritto al ritorno.

Huwaidi ha concluso: “Più di 1 miliardo di dollari è stato mobilitato durante i primi giorni della guerra russa in Ucraina. Ciò dimostra che il sostegno finanziario all’UNRWA non è il problema, ma lo sono il diritto al ritorno e lo stesso problema dei rifugiati”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.