L’occupazione approva l’installazione di una funivia adiacente ad Al-Aqsa

Gerusalemme occupata – Quds Press. Nella giornata di martedì 05/11 i media israeliani hanno rivelato che il governo israeliano ha approvato il piano per la realizzazione di una cabinovia adiacente alla moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme occupata.

Il quotidiano ebraico Haaretz ha precisato che “l’ente ministeriale israeliano per le questioni abitative ha avallato la costruzione di una funivia che collegherà la “Porta dei Magrebini”, uno dei varchi d’accesso alla città vecchia che conduce al Muro del Pianto, con il Monte degli Ulivi.

Il percorso della cabinovia si snoderà tra il Bell Park (che si sviluppa parallelamente al quartiere di Talbiya) ed un sito archeologico nella località di Silwan, presso il quale l’associazione “Elad” è intenzionata a realizzare un grande centro visitatori ed una stazione di sosta che sarà chiamata “Monte degli Ulivi”.

Il quotidiano ha inoltre sottolineato che la futura funivia sarà in grado di trasportare fino a 3000 persone all’ora in ogni direzione. L’intero tragitto sarà percorribile in 4 minuti e mezzo ed ogni cabina potrà trasportare un massimo di 10 viaggiatori.

Il quotidiano Israel HaYom, notoriamente vicino al governo di Tel Aviv, ha rivelato che la realizzazione della nuova infrastruttura (la cui inaugurazione è prevista per il 2021) è finalizzata alla commercializzazione della Gerusalemme occupata in qualità di “capitale turistica mondiale”.

L’Organizzazione Cristiano-Islamica per la Tutela di Gerusalemme e dei Luoghi Santi, ancor prima che i media israeliani annunciassero l’approvazione del nuovo progetto, aveva già manifestato tutta la propria preoccupazione in merito. L’ente palestinese, infatti, ritiene che “la nuova cabinovia, oltre a deturpare il panorama della Città Santa, non farebbe che completare il processo di ebraicizzazione dell’area, a detrimento del suo retaggio arabo”.

“Il progetto approvato dalle autorità dell’occupazione”, ha concluso l’organizzazione cristiano-islamica, “dimostra chiaramente la determinazione di Tel Aviv nel trasformare Gerusalemme in una città esclusivamente ebraica, alterandone le caratteristiche in modo da renderla estranea ai contesti culturali cristiano ed islamico”.

Traduzione per InfoPal di Giuliano Stefanoni