L’occupazione apre un centro coloniale ebraico Gerusalemmet

PIC. Le autorità di occupazione israeliane (IOA) hanno inaugurato mercoledì un centro ebraico in un edificio nel distretto palestinese di Silwan, vicino alla moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme est.

In collaborazione con i gruppi pro-coloniali, il sito è stato inaugurato con il nome di “Centro yemenita del patrimonio ebraico” alla presenza dei ministri israeliani e dell’ex governatore statunitense Mike Huckabee. Il centro fa parte dei passi sistematici di Israele per ebraicizzare la città di Silwan.

L’IOA sostiene che l’edificio del centro fu utilizzato come sinagoga nel 19° secolo dagli ebrei yemeniti e che nel 2004 hanno richiesto a una famiglia palestinese di andarsene.

Tuttavia, quegli ebrei yemeniti avevano vissuto nel distretto di Silwan come rifugiati per un periodo non più lungo di 50 anni dopo essere stati accolti dai residenti palestinesi dell’epoca, secondo quanto rivelato da gruppi palestinesi anti-colonialismo israeliano.

L’edificio è stato ottenuto nel 2015 dall’organizzazione Ateret Cohanim (gruppo ebraico), che insedia gli ebrei a Gerusalemme est, in seguito a una lunga battaglia legale culminata con la sentenza di un tribunale israeliano che ha ordinato alla famiglia palestinese di Abu Nab di andarsene.

Un membro della famiglia ha ancora un appartamento nell’edificio, e Ateret Cohanim sta cercando di ottenere un decreto del tribunale per evacuare con la forza il residente palestinese.

A questo proposito, Hanna Issa, a capo dell’Autorità islamo-cristiana per il Patrimonio di Gerusalemme e dei siti sacri, ha affermato che l’apertura di tale centro ebraico “rientra nel quadro dei continui crimini di insediamento di Israele in Cisgiordania e Gerusalemme”.

Ha descritto le attività di insediamento di Israele nei Territori palestinesi occupati come “crimini e guerra secondo il diritto internazionale”.