infopal
Jenin-Quds Press. La polizia di occupazione israeliana ha annunciato di aver arrestato un membro del gruppo antisionista ebreo Haredi “Naturei Karta”, sospettato di essere entrato nella città e nel campo di Jenin, nel nord della Cisgiordania, e di aver incontrato attivisti palestinesi, secondo quanto riportato da media ebraici.
La polizia di occupazione ha aperto un’inchiesta su membri del gruppo appartenenti al movimento “Haredi” (ebrei ortodossi), residenti a Gerusalemme, e a “Beit Shemesh”, per presunto ingresso illegale nell’Area A, e per la loro solidarietà con i cittadini palestinesi che subiscono attacchi da parte dell’esercito di occupazione.
La polizia ha dichiarato che nelle prossime ore chiederà al tribunale di estendere la prigione di un detenuto 38enne al fine di completare le indagini, sottolineando che altri membri del gruppo dovrebbero essere arrestati in un secondo momento.
Ha aggiunto che “saranno affrontati con fermezza e senza tolleranza”, sottolineando che l’ingresso di israeliani nell’Area A è proibito e costituisce una grave violazione della sicurezza.
Gli Accordi di Oslo del 1995 tra l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e Israele classificavano la Cisgiordania in tre aree: (a) soggetta al pieno controllo palestinese, (b) soggetta al controllo palestinese di sicurezza, civile e amministrativo, e (c) soggetta al controllo civile, amministrativo e di sicurezza israeliano.
Lunedì, una delegazione della comunità ebraica è arrivata nel campo di Jenin, ha visitato la casa della famiglia del leader del movimento “Jihad islamico”, detenuto dall’occupazione, Bassam al-Saadi, ha incontrato il segretario del movimento Fatah nell’area di Jenin, Atta Abu Armila, e il leader del movimento “Jihad islamico”, Maher al-Akhras.
Martedì, il ministro della sicurezza israeliana, Itamar Ben Gvir, ha chiesto la deportazione in Siria della delegazione del gruppo che ha visitato il campo di Jenin, pubblicando una foto con membri che indossano kefiah palestinesi e portano bandiere palestinesi.