L’occupazione demolisce la tenda di protesta “Fermezza delle Olive”

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Giovedì 24 gennaio, le forze israeliane hanno rimosso la tenda, Fermezza delle Olive, edificata da attivisti palestinesi su un terreno a rischio di confisca a Sha’afat, a nord di Gerusalemme. Il terreno in questione verrebbe spianato dagli israeliani per la costruzione della strada Statale 21, che collegherebbe il centro di Gerusalemme con gli insediamenti vicini, a nord e a sud.

In un comunicato stampa, l’Organizzazione per lo Sviluppo di Gerusalemme ha reso noto che forze appartenenti alle guardie di frontiera e polizia israeliana hanno fatto irruzione nella tenda, sequestrandola e chiedendo ai suoi occupanti di lasciare la zona, avvertendoli che il terreno in questione è di proprietà dello Stato di Israele e per cui essi non hanno il diritto di accedervi.

L’organizzazione, riportando le parole di Khalil Abu Ni’i, proprietario di uno dei terreni confiscati, ha reso noto che tre veicoli militari israeliani hanno preso d’assalto la zona e consegnato l’ordine di rimozione immediata della tenda, ricevendo il rifiuto dei palestinesi, i soldati hanno rimosso e confiscato la tenda, represso tutti gli attivisti presenti e consegnato ad ‘Amer Abu Ni’i, il proprietario della tenda, un avviso di comparizione nella stazione di polizia Talpiot a ovest di Gerusalemme.

Egli ha aggiunto che nonostante tutto, la sua famiglia e gli attivisti hanno deciso di non abbandonare il terreno in qualsiasi circostanza, sottolineando che la rimozione della tenda non significa affatto la fine, e aggiungendo che essi rimarranno e edificheranno di nuovo la tenda rimossa.

Fermezza delle Olive è stata edificata martedì scorso in segno di protesta contro l’inizio dei lavori di spianamento, avviati dal Comune di Gerusalemme a Sha’afat. L’anno scorso, l’amministrazione dell’occupazione aveva deciso di sequestrare 117 dunum (1dunum= 1000mq) da Sha’afat e Beit Hanina, per costruire una strada che andrà a collegare gli insediamenti di Pisgat Ze’ev e Ramat Shlomo, al centro della città.

Foto: wafa.ps