L’occupazione demolisce un edificio residenziale nel campo profughi di Shu’afat a Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds. Oggi, mercoledì, la municipalità israeliana ha demolito l’edificio Sakina nel campo profughi di Shu’afat, a Gerusalemme, con il pretesto della mancanza di permessi di costruzione.

Dalle prime ore del mattino, le forze di occupazione, accompagnate dai mezzi municipali e dai loro equipaggi, hanno invaso il campo profughi di Shu’afat attraverso il cancello del Muro dell’Apartheid, nella zona di Ras Khamis, per poi dispiegarsi in gran numero nelle sue strade, secondo quanto riferito da fonti locali.

Le forze di stanza nell’area di Dahiyat as-Salam, nel campo, hanno circondato un edificio residenziale e poi hanno proceduto alla sua demolizione.

Le stesse fonti affermano che l’edificio residenziale era composto di 6 piani – due piani con parcheggio auto e 4 piani abitativi.

Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), dall’inizio del 2023 fino alla fine di febbraio, le autorità di occupazione israeliane hanno demolito 67 case a Gerusalemme, con il pretesto della “costruzione non autorizzata”.

Nel 2022, le autorità di occupazione hanno demolito 143 case, e nel 2021, 181.

Si stima che a Gerusalemme ci siano circa 20.000 case minacciate di demolizione per “costruzione non autorizzata”.

(Fonti: Quds Press e PIC).