L’occupazione ha arrestato 220 palestinesi a luglio, tra loro 35 bambini e 3 donne

images_News_2012_06_03_iof-arrest_300_0An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Un centro palestinese per i diritti umani ha rivelato che nel mese di luglio appena concluso, l’esercito israeliano ha effettuato più di 195 assalti nei villaggi, le città, i campi profughi e nei quartieri palestinesi della Cisgiordania, Gerusalemme e la Striscia di Gaza, arrestando più di 220 persone.

Il Centro studi Asra Filastin (Prigionieri della Palestina) ha rivelato che la città di Hebron si è riconfermata come prima città palestinese per numero di persone arrestate, con 60 dei suoi cittadini finiti dietro alle sbarre.

Nel suo rapporto mensile sugli arresti e la situazione delle carceri, il centro ha rivelato che che l’occupazione ha arrestato sette cittadini dalla Striscia di Gaza, tre dei quali vicino al confine, mentre gli altri quattro al valico di Beit Hanoun (Erez), mentre erano in procinto di lasciare Gaza per ricevere cure mediche o accompagnare i parenti malati.

Il centro ha aggiunto che a luglio, le forze israeliane hanno arrestato 35 giovanissimi palestinesi sotto i 18 anni di età. Il più giovane di loro, Wadi Masuda, di Hebron, aveva solo cinque anni. Nello stesso mese, l’occupazione ha arrestato tre donne, una di loro è Sarah Ali, di 26 anni, attivista solidale canadese, aggredita a Hebron e arrestata, poi allontanata dalla città.

Le forze israeliane hanno anche arrestato Mohammed Abu Teir, membro del Consiglio legislativo palestinese, dopo aver assaltato la sua casa a Kafr ‘Aqab, a nord di Gerusalemme. E hanno rilasciato Iyad Abu al-Funun, di Betlemme, deportandolo nella Striscia di Gaza. Abu al-Funun è uno dei prigionieri che furono rilasciati nell’ambito dello scambio di detenuti tra Hamas e Israele, effettuato nel 2011.

Il Centro studi ha quindi fatto appello alle istituzioni internazionali e per i diritti umani perché formino delle commissioni d’inchiesta per far luce sulla situazione dei prigionieri nelle carceri israeliane. Ha anche esortato a porre fine ai crimini dell’occupazione nei confronti dei detenuti e a liberare coloro che sono in sciopero della fame prima che sia troppo tardi.